Dello Scompiglio

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TENUTA DELLO SCOMPIGLIO

14-28 SETTEMBRE 2012

Trasversalità della critica

APPUNTI DI CECILIA BERTONI E ANGEL MOYA GARCIA


Il Progetto Dello Scompiglio nasce sulle colline di Lucca come un’esigenza esistenziale che si concretizza in un complesso processo di interrelazione fra Cultura e Natura. Un dialogo tra agricoltura biodinamica, paesaggismo, bio-architettura, energie rinnovabili, creatività culinaria e arti visive, installazioni, interventi, musica, performance, teatro sperimentale. Un’interazione e un’interdipendenza continua, che tuttavia si rivelano attraverso il contrasto, tra la dirompente spontaneità della natura a imporre il proprio dominio e la responsabilità basilare dell’impronta umana nel suo confronto, che innesca un equilibrio armonico, instabile e in constante tensione. L’idea di un luogo singolare in cui sviluppare linguaggi, che si sfumano e si intrecciano, per stimolare uno sguardo consapevole e soggettivo sulla quotidianità circostante.

All’interno del Progetto Dello Scompiglio, si è delineato fin dall’inizio la necessità di realizzare un modello formativo in grado di coniugare l’esperienza artistica e la crescita intellettuale. E’ nata così, a maggio del 2009, l’Accademia Dello Scompiglio che, operando nell’ambito culturale tracciato dall’Associazione Culturale, ha affidato ad Alfredo Pirri il ruolo di coordinatore e catalizzatore di ospiti e residenti, incontrati per riflettere intorno al concetto di Armonia.

A tre anni di distanza quella necessità ritorna amplificata, come una traccia veemente mai scomparsa, dilatandosi tuttavia in modo da raggiungere tutte le aree Dello Scompiglio. L’Accademia diventa in questo modo un organo educativo generale che implode ogniqualvolta nella relativa area di ricerca e formazione per concentrarsi nel particolare.

In questa cornice, la residenza del titolo “Trasversalità della critica” si inserisce come organo formativo e di riflessione sul ruolo della critica nelle diverse declinazioni delle arti contemporanee. Un tentativo di educare lo sguardo a concepire una visione panoramica della critica, attraverso l'identificazione e l'approfondimento di convergenze e linee intersecanti nelle diverse pratiche della contemporaneità, intese come creazioni e necessità di un individuo, di un soggetto, destinate a essere recepite e interpretate da una collettività formata da individui.

La residenza sarà conformata attraverso una serie di incontri in cui diversi ospiti -a cui abbiamo chiesto di presentare il loro percorso in forma quasi biografica, legata appunto alla propria soggettività- si confronteranno con i critici residenti per stimolare una critica trasversale in grado di analizzare e riflettere sui diversi ambiti dell’arte contemporanea con l’intento di scompigliare qualunque settorialismo nel dibattito attuale. Questi incontri, di natura informale, multidirezionale e scevra di logiche lineari, avranno una duplice valenza: teorica, attraverso lo studio dei confini tra le diverse aree di interesse; e pratica, attraverso l’analisi delle mostre, concerti o spettacoli visitati durante le due settimane, così come workshop, laboratori e sessioni di Feldenkrais.

Due aspetti che s’intrecciano ponendo l’accento su alcuni dei punti centrali del dibattito contemporaneo: quale ruolo riservare alla critica? In quale modo affrontare la lettura di fenomeni apparentemente contrastanti, ma in realtà coincidenti, che sempre più spesso si trovano etichettati come contaminazioni o ibridazioni? Bisognerebbe ridefinire i relativi confini delle diverse pratiche o sciogliere definitivamente le etichette? Qual è la differenza di approccio, se esiste, per vedere e interpretare queste pratiche? E, allo stesso, tempo, qual è il ruolo e la responsabilità della cultura in questo particolare momento storico?

La presentazione più evidente e immediata dell’Accademia è senza dubbio quella di un ‘in-residence program’, ovvero la necessità di articolare tutte le attività proposte come un’esperienza diretta di coinvolgimento personale. ‘Ospiti e ‘corsisti’ vivono assieme nel contesto naturale della Tenuta per alcune settimane, confrontandosi quotidianamente sui temi culturali proposti, senza regole o ruoli prestabiliti. Un’opportunità per condividere modelli culturali in un gruppo molto ristretto e selezionato di critici.


Il momento da cui prende avvio questa residenza è un evento eterogeneo e multidisciplinare in cui predomina la trasversalità che caratterizza l’intero Progetto Dello Scompiglio. Due giorni in cui ci saranno concerti inseriti nella rassegna che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio dedica a John Cage e l’inaugurazione delle tre opere vincitrici del Premio “Portali Dello Scompiglio”#1 che saranno presentate al pubblico insieme a performance, in grado di suscitare possibili dialoghi con i lavori.

Da questa inaugurazione prende avvio il programma di approfondimento vero e proprio di circa due settimane, che avrà come punto di partenza una tavola rotonda incentrata sulla critica come impulso per gli artisti. Al termine del corso, il programma si completa attraverso un incontro conclusivo con i residenti che possa proporre una visione panoramica e soggettiva della residenza.


Trasversalità della critica

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