29-30 MAGGIO 2010
inaugurazione
Il Cimitero della Memoria
A CURA DI ANGEL MOYA GARCIA CON CECILIA BERTONI
SILVIA GIAMBRONE, DAVIDE ORLANDI DORMINO, PABLO RUBIO, CHIARA SCARFÒ, GIAN MARIA TOSATTI, BARBARA UCCELLI, ENRICO VEZZI E CLAUDIA ZICARI
Il Cimitero della Memoria
La mostra, che è visitabile anche a sé stante, è nata come terza tappa della performance Riflessi in Bianco e Nero, con la regia di Cecilia Bertoni, ed è stata inaugurata in occasione della prima della performance, il 29 e 30 maggio 2010, nell’ambito della manifestazione Maggio Dello Scompiglio.
Il Cimitero della Memoria si sviluppa sul territorio di una vecchia vigna, i cui resti sono pilastri di cemento. Ricordi effimeri, simulacri, vuoti calpestabili, librerie di frammenti dimenticati, spazi privati, immagini incustodite, passaggi socchiusi, luoghi mentali in bilico tra il passato e il presente degli artisti invitati a riflettere per elaborare una lettura soggettiva della memoria.
Assimilazione, ritenzione, stratificazione, acquisizione e codificazione di nozioni, recepimento dello stimolo, traduzione in rappresentazione interna stabile e registrabile, categorizzazione, etichettatura legata agli schemi e alle categorie preesistenti, immagazzinamento o stabilizzazione delle informazioni apprese durante l’esperienza. Conosciamo appena i processi neurofisiologici connessi alla memoria e all’oblio e non sappiamo ancora indicare con precisione i loro luoghi nonostante gli intenti e i concetti legati alla sua definizione. La memoria può essere considerata un processo o solo un insieme di ricordi e immagini mentali? Una riproduzione esatta del passato o una sua ricostruzione approssimata? Possiamo considerare l’ecmnesia, la trasformazione dei ricordi in esperienze attuali, come una patologia della memoria o come il normale sviluppo di essa? Fino a che punto possiamo vivere il presente senza condizionamenti o vincoli con il passato?
Di fronte a queste problematiche, otto artisti sono stati invitati per proporre una visione, un’interpretazione e una lettura soggettiva del proprio rapporto con la memoria. L’insieme denota un paradosso tra la tensione violenta con il proprio passato e la necessità di emancipazione nel proprio presente.
Silvia Giambrone Simulacra (2010
)
Tecnica: bronzo; Dimensioni ambientali
Davide Orlandi Dormino Untitled (2010)
Tecnica: cemento armato e resina epossidica;
Dimensioni: 600 x 400 cm
Pablo Rubio Ritratti in presente. Anatomia di un oblio (2010)
Tecnica: plexiglas, resina e libri;
Dimensioni: tre elementi di 175 x 90 x 35 cm cad.
Chiara Scarfò Pieno di Vuoto (2010)
Tecnica: ferro;
Dimensioni: 370 x 230 x 150 cm
Gian Maria Tosatti Le considerazioni sugli intenti della mia prima comunione restano lettera morta - spazio #03 (the dreamers) (2010)
Tecnica: ferro, legno e cristallo;
Dimensioni ambientali
Enrico Vezzi ArbitraryGates (2010)
Tecnica: tre cancelli, cerniere modificate, meccanismo a molla;
Dimensioni ambientali
Claudia Zicari Pensatoio (2010)
Tecnica: ferro;
Dimensioni: 250 x 50 x 50 cm
Barbara Uccelli Sleeping-Beauty (2013)
Tecnica: vetro e cavetto di acciaio inox;
Dimensioni ambientali