Compagnia Dello Scompiglio
Riflessi in Bianco e Nero
itinerario performatico in 4 tappe
alla collina dell'Uccelliera: L'Attesa
al frassino: La Perdita
alla vigna abbandonata: Il Cimitero della Memoria (mostra collettiva)
allo stagno: Il Funerale del Tempo
idea, regia e scene: Cecilia Bertoni
musiche e suoni : Carl G. Beukman
performer: Maria Lucia Carones, Serena Gatti, Marco Di Campli San Vito, Piero Leccese, Luigi Petrolini e Alessio, Deniel, Derox, Fausto, Federico, Francesco e Paolo
mostra collettiva: Enrico Vezzi, Clara Conci, Gian Maria Tosatti, Chiara Scarfò, Pablo Rubio, Davide Orlandi Dormino, Claudia Zicari e Silvia Giambrone, a cura di Angel Moya Garcia con Cecilia Bertoni
aiuto regia: Luigi Petrolini
allestimento mostra: Cipriano Menchini
costruzione scene: Vincenzo Suriano
tecnica: Associazione Imagine
tree climber: Paolo Carrara
Rappresentazioni
12-13 settembre 2009
è stata presentata in anteprima la terza tappa: Il funerale del tempo, in occasione della manifestazione Settembre Dello Scompiglio, alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno.
29-30 maggio 2010
viene presentata la performance completa nel Maggio Dello Scompiglio alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno.
9-12 e 23-26 settembre 2010
viene riproposta nel Settembre Dello Scompiglio alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno.
presentazione
Insieme a Tesorino, perché hai perso? e a Kind of Blue, Riflessi in bianco e nero è parte della Trilogia dell'Assenza, che affronta e si impiglia nel tema del perdere e del vincere, e della loro relazione con il tempo in tutte le sue dinamiche reali e non.
La fase di Riflessi in bianco e nero, in bilico fra l'installazione e l'azione, si concentra sul perdere, la perdita, i perdenti, il tempo e la memoria. L'itinerario in 4 tappe in luoghi molto diversi, si staglia su un percorso in discesa.
La prima tappa, L'attesa, all'ombra dei lecci dell'Uccelliera orchestra in un'immagine i temi della performance.
L'Attesa
La seconda tappa, La perdita, si svolge su una piramide di terrazzamenti presso un enorme frassino: 3 uomini presenti ma distanti e 3 uomini assenti. Ai piedi dei terrazzamenti 2 buche, 2 donne che confidano al ventre della terra i loro segreti. Possiamo perdere solo quello che abbiamo. Finire di possedere la vita, il respiro, il tempo, la memoria la materia, le persone, i sensi.....
La Perdita
La terza tappa, Il Cimitero della Memoria, si sviluppa sul territorio di una vecchia vigna, i cui resti sono pilastri di cemento. Ricordi effimeri, simulacri, vuoti calpestabili, librerie di frammenti dimenticati, spazi privati, immagini incustodite, passaggi socchiusi, suoni che si dileguano nel tempo o luoghi mentali in bilico tra il passato e il presente dei performer e degli 8 artisti invitati a riflettere per elaborare una lettura soggettiva della memoria.
Il Cimitero della Memoria
La quarta tappa, Il Funerale del Tempo, si svolge allo stagno e si focalizza sulle dinamiche del tempo. Quello esteriore ci incatena a un percorso scandito con precisione dalla nascita alla morte. Quello interiore, fra memorie che ci riconducono nel passato e desideri che ci proiettano nel futuro, ci disorienta nel presente. Come il respiro, il tempo è sempre, comunque ed ovunque presente.
Il Funerale del Tempo
Tutto il percorso è segnato dalla musica e dai suoni in forma di installazioni sonore.