15-16-17 settembre | 22-23-24 settembre | 29-30 settembre, 1 ottobre 2023
ore 17.00
spazi esterni e interni della Tenuta Dello Scompiglio
Associazione Culturale Dello Scompiglio
RUBEDO
performance itinerante
ideazione Cecilia Bertoni
in collaborazione con Carl G. Beukman
e Claire Guerrier, Fernando Marques Penteado
regia Cecilia Bertoni
musica, suoni e rumori Carl G. Beukman
con
dal vivo Cecilia Bertoni, Fernando Marques Penteado, Angelica D’Agliano e Siria Tasselli
asinari Deniel Balestra, Andrea Michelucci, Daniele Biagioni
e con Totò & Nina
nei video Cecilia Bertoni, Carl G. Beukman, Claire Guerrier, Fernando Marques Penteado
bardamenti di Totò & Nina Cecilia Bertoni
video
riprese On the corner Simone Alderighi, Nadia Baldi, Cecilia Bertoni, Alice Mollica
riprese ed effetti visivi RUBEDO Nadia Baldi
editing Nadia Baldi, Cecilia Bertoni
realizzazione costume RUBEDO Lucia Castellana
direzione tecnica e allestimento Paolo Morelli
assistente Giulia Bonito
produzione Michela Giovannelli
ufficio stampa Angelica D’Agliano
si ringraziano tutti i collaboratori Dello Scompiglio senza i quali nulla sarebbe possibile.
La performance comprende una passeggiata con gli asini condotti da Deniel Balestra e Cecilia Bertoni, entrambi tecnici di primo livello di asino someggiato.
Rubedo_performance
La performance itinerante attinge alla tematica della morte e del morire, attraverso la celebrazione del proprio funerale, ma racconta anche della rilevanza e dell’instabilità del vivere, in senso individuale e collettivo, nelle sue affinità coi misteri e l’immaginario del processo alchemico. La parola “rubedo”, che evoca l’eterna trasformazione del corpo e dell’anima, trova così espressione in un percorso in cui si intrecciano l’azione performativa, la videoinstallazione e il camminare stesso nella natura della Tenuta.
Il pubblico è condotto lungo un itinerario che prende le mosse dal video site-specific On the corner (già presentato nel 2019), per poi svilupparsi su un’altra traccia, seguendo un percorso nella natura che accompagna, contrasta e dialoga con quello di una vita. Diversi caseggiati si stagliano come corpi, integri, diroccati, pieni di luce o sotterranei, mentre gli elementi performativi dell’acqua e del fuoco s’intrecciano agli elementi della natura stessa. Due asini bardati ci aiutano a celebrare la dissoluzione della materia, il lasciar andare tante cose, gingilli e ricordi per permetterci di andare oltre, di trasformarci.
L’esistenza - nella luce della vita come opera completa, con tutte le sue cadute, con le sue piccole morti - giungendo alla fine può rivelarsi come un tessuto pieno di ironia, di colori e anche di leggerezza. E coloro che restano celebrano la propria tristezza, ma onorano anche la poesia del momento.
numero limitato a 11 partecipanti - prenotazione obbligatoria - sono consigliate calzature sportive - in caso di maltempo sarà possibile visitare i due video parte della performance, allestiti allo SPE – Spazio Performatico ed Espositivo