15 MARZO 2025
ORE 19.30
All That Remains
concept, coreografia e regia Mirko Guido
danza e collaborazione alla creazione Elisa D’Amico, Zen Jefferson, Roosa Törma, Eliott Marmouset
progetto luci e video Christoffer Brekne
compositore e musica dal vivo Fredrik Arsæus Nauckhoff
sculture originali Søren Engsted
sculture a Dello Scompiglio Francesco Maggiora e Milo Maricelli
produttore e responsabile della compagnia Csongor Szabo
consulenti coreografici Alice MacKenzie, Alberto Franceschini, Sunniva Vikør Egenes, Shumpei Nemoto
preparatrici vocali Johanne Baadsgaard Lange, Mariane Siem
consulente costumi Mie Gillings Jørgensen
co-produzione Bora Bora – Dance and Visual Theater (Aarhus)
supporto alle residenze Dansens Hus (Stoccolma), MARC (Knislinge), ccap (Stoccolma), Q&A Studios (Aarhus), Åbne Scene (Aarhus)
supportato da Statens Kunstfond, il Comune di Aarhus, Augustinus Foundation, William Demant Foundation, Wilhelm Hansen Foundation, Konstnärsnämden International Exchange, The Foundation for Danish-Swedish Cooperation
2025_All that Remains
foto: Christoffer Brekne, Shumpei Nemoto
In occasione della replica del 15 marzo alla Tenuta Dello Scompiglio, le opere ideate dall’artista visivo Søren Engsted sono ri-create da due giovani artisti, Francesco Maggiora e Milo Maricelli che, partendo da materiali di risulta trovati sul territorio, interpretano le creazioni realizzate originalmente per lo spettacolo. Il tutto in uno spirito di sostenibilità, che il Progetto Dello Scompiglio condivide con la Compagnia ospite.
All That Remains è un lavoro coreografico che sfuma i confini tra danza, installation art e suono, sviluppandosi in una performance dalle trame stratificate e dalla forza scultorea. Ambientata in un mondo incerto, sull’orlo della trasformazione, dove sculture ibride di rifiuti industriali sono disseminate nello spazio, la performance si pone come un’indagine viscerale sulla ferita del nostro rapporto con l’ambiente.
In un’epoca di incertezze ecologiche, sociali e individuali che si sovrappongono, All That Remains esplora come i nostri paesaggi interiori si intrecciano con le realtà esterne, scavando negli spazi intermedi, nelle crepe, nelle ferite. Come convivere con questo “perdere la via”, per incoraggiare nuovi tracciati, nuovi percorsi dell’essere e del raccogliere? Dal gioco alla rassegnazione, dall’estasi alla desolazione, All That Remains si presenta come un viaggio ipnotico attraverso universi in trasformazione.
Su un palcoscenico spoglio, sculture di rifiuti industriali ed elementi naturali sono disseminate nello spazio. Create originariamente dall’artista visivo Søren Engsted e reinterpretate per questa occasione dagli artisti Francesco Maggiora e Milo Maricelli, le sculture combinano materiali di scarto di origine industriale, naturale e sintetici, per creare assemblaggi che generano una sospensione temporale e una disorientante mancanza di significato, aprendo a nuove potenzialità di relazione e divenire. Elisa D’Amico, Zen Jefferson, Roosa Törma ed Eliott Marmouset in scena si muovono e abitano questo ambiente fatto di lacerazioni e crepe, esplorando nuove possibilità di relazione tra loro e i materiali. Come in un rituale di guarigione, le loro voci vibrano attraverso i corpi altrui, mentre il sound artist Fredrik Arsæus Nauckhoff cattura ed elabora queste vibrazioni, per poi farle riverberare in tutto lo spazio, amplificando il rituale attraverso il paesaggio. La composizione elettronica genera un ambiente ipnotico, che invita a immergersi in uno stato di sospensione e a osservare un paesaggio in continuo mutamento.
Bio
Mirko Guido (nato in Italia) è coreografo e danzatore di base a Aarhus, in Danimarca. Lavora stabilmente presso Bora Bora - Dance and Visual Theater. Ha conseguito un Master in Nuove Pratiche Performative presso la DOCH / Stockholm University of the Arts. Come danzatore ha fatto parte di importanti compagnie come il Cullberg Ballet e ha collaborato con numerosi coreografi, tra cui Deborah Hay, Benoît Lachambre, Crystal Pite, Johan Inger, Mats Ek, Tilman O'Donnell, Paul Lightfoot & Sol Leon, Itzik Galili, Guy Weizman e Roni Haver, Alexander Ekman, Rafael Bonachela, Jo Strømgren, Marco Goecke, Cristina Caprioli.
Ha ricevuto il First Prize e l’Audience Prize al Concorso Coreografico Internazionale di Hannover (2008). Ha creato coreografie per le compagnie di Saarbrücken Staatstheater e Wiesbaden Staatstheater, per poi passare all’attività freelance, immergendosi in pratiche contemporanee, sperimentali e interdisciplinari. I suoi lavori da artista indipendente sono stati presentati in numerose sedi in tutta Europa, tra cui il PuSh Festival (Canada), l’Athens Dance Festival (Grecia), il Festival La Becquée (Francia), il Festival MAP/P E-motional (Portogallo), Teatri di vita (Italia), Dance Station (Serbia), Weld and Dansens Hus (Svezia), Bora Bora - Dance and Visual theatre e ARoS Art Museum (Danimarca). Ha avuto il sostegno di molti importanti centri come Summer Studios Rosas, Work Space Brussels; Uferstudios Berlin; PACT Zollverein; MDT Stockholm.
Il lavoro coreografico e interdisciplinare di Mirko spazia tra teatri, gallerie d'arte e luoghi pubblici, con un’attenzione a come i diversi ambienti influenzano criticamente la concettualizzazione dei suoi pezzi. Affrontando spesso temi di interrelazione, liminalità e trasformazione, la sua pratica pone il corpo in stretto dialogo con materiali diversi, negoziando i confini tra corpo e spazio, identità ed esistenza, intimità e politica. Attraverso una lente di ingrandimento su danza e coreografia, il lavoro di Mirko coinvolge il pubblico emotivamente e concettualmente.