SABATO 4 GIUGNO 2016
Carlos Motta
Requiem
CAPPELLA ORE 19.30
Mondo Invertito
Carlos Motta, Andrea Ropes e Stefano Laforgia
SPAZI ESTERNI DELLA TENUTA ORE 19.30
Libera Me
featuring Ernesto Tomasini
Carlos Motta Mondo invertito, 2016
Requiem è una performance in due atti che si sviluppano successivamente.
Ideata da Carlos Motta e prodotta dall’Associazione Culturale dello Scompiglio, la performance è basata su un’interpretazione queer della morte e della resurrezione di Cristo, nel tentativo di mettere in questione, sotto questo specifico punto di vista, i loro effetti. Il video della performance sarà presentato in anteprima, in occasione di Carlos Motta: Requiem, la mostra personale dell’artista che aprirà al MALBA di Buenos Aires il prossimo 14 ottobre.
1_Libera Me è una performance canora ispirata al Libera me, tratto dal Requiem scritto da Gabriel Fauré, (1886-7), interpretato da Ernesto Tomasini, artista eclettico ed iconoclasta, che spazia con disinvoltura dal teatro classico alla performance, dalla musica d’avanguardia al cabaret alternativo. La sua rara e potente estensione canora di 4 ottave, si presterà ad un’esecuzione nello stile inconfondibile dell’artista, caratterizzato da una gestualità volutamente ridondante ed ostentatamente queer.
2_Mondo Invertito è una performance in cui due uomini sospendono l’artista a testa in giù, per i piedi, elevandolo ed invertendolo. Questa inversione di trenta minuti è ispirata alle pratiche di inversione e crocifissione bondage, ed è pensata in relazione al lavoro della teologa queer Marcella Althaus-Reid (1952 – 2009), che ha utilizzato storie legate al sesso per ripensare la dialettica di ciò che è considerato decente o indecente, analizzandole da una prospettiva che le ha rese per lo più marginali. In questo modo, il corpo nudo dell’artista, sospeso a testa in giù, può (letteralmente) evocare l’inversione di una visione del mondo normativa. Il corpo dell'invertito è qui equiparato al corpo (sessualizzato) di Cristo. In quest’ottica, la performance si configura come un intervento iconografico delicato e forte allo stesso tempo, che si propone di emancipare il corpo dai discorsi legati ai concetti, riduttivi, di immoralità e perversione. Sotto il profilo formale, la performance è ispirata allo schema iconografico della Crocifissione di San Pietro di Caravaggio (1600-1) e di Guido Reni (1604-5).
consigliato ad un pubblico adulto
Il lavoro di Carlos Motta (Bogotà 1978, vive e lavora a New York), è stato presentato in numerosi musei europei e americani, tra cui: Tate Modern, Londra; New Museum, Guggenheim Museum e MoMA / PS1 Contemporary Art Center, New York; Institute of Contemporary Art, Philadelphia; Museo de Arte del Banco de la República, Bogotá; Museu Serralves, Porto; Museu d’Art Contemporani de Barcelona; National Museum of Contemporary Art, Atene; Castello di Rivoli, Torino; CCS Bard Hessel Museum of Art, Annandale-on- Hudson; San Francisco Art Institute; Hebbel am Ufer, Berlino; Witte de With, Rotterdam; Sala de Arte Público Siqueiros, Mexico City; e molti altri spazi pubblici, privati e indipendenti in tutto il mondo. Ha vinto il prestigioso Future Generation Art Prize del Pinchuk Art Centre di Kiev (2014).
Ernesto Tomasini ha interpretato ruoli da protagonista con compagnie di teatro sperimentale (Lindsay Kemp), in produzioni Off e sui grandi palcoscenici del teatro musicale. Al tempo stesso ha creato produzioni proprie, accolte con entusiasmo dal pubblico e dalla critica internazionali. Alla radio ha cantato, recitato ed è stato intervistato su tutti i canali della BBC, Classic FM, RAI Radio 3 e in stazioni nazionali in diversi paesi. Tomasini vanta collaborazioni con il “padre della musica industrial” Peter Christopherson ( fondatore dei Coil, Psychic TV, Throbbing Gristle), con Julia Kent (Antony & the Johnsons), Andrew Liles (Nurse With Wound) e con i Current 93. Come solista ha cantato il suo repertorio in alcuni fra i più prestigiosi teatri e musei londinesi; fra questi la Royal Albert Hall, il National Theatre, Tate Britain, National Portrait Gallery e in numerosi teatri storici in giro per il mondo.
Carlos Motta