SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO DALLE ORE 10.30
28-29 GENNAIO 2017
Dynamis
iD
performance per uno spettatore
vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
ideazione e realizzazione di Dynamis
progetto visivo e comunicazione Co-Co
produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio e Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica Dell’Attore
La nostra identità è legalmente definita da un documento (Identity Document) che ne stabilisce le caratteristiche accettabili e ufficiali. Introdotta durante il ventennio fascista, la Carta d’Identità rientrava tra le “disposizioni relative alle persone pericolose per la società”.
La sua principale funzione è rimasta quella di agevolare la Pubblica Sicurezza nell’immediata identificazione degli individui, ma è chiaro che, per sua natura, traccia delle linee generalizzate di definizione dei tipi umani, per forza di cose esigue e di superficie.
Il limite dello strumento si impone, nel nostro paese, in più casi. Per le seconde generazioni (figli di immigrati nati in Italia) la questione identitaria ufficiale si arrovella ancora nel dibattito tra ius soli e ius sanguinis. Se parliamo di identità di genere, per chi non trova corrispondenza nel genere percepito come proprio e quello assegnato alla nascita, il cambio nome sui documenti può avvenire di fatto solo dopo la riassegnazione chirurgica del sesso, per quanto la legge stabilisca altro. Variando il pretesto, iD studia la percezione epidermica dell’imbarazzo, la reazione fisica ed emotiva di fronte a un altro essere umano, un’istituzione, un contesto, che non riconosce la mia identità o mi identifica per un suo solo aspetto. Il meccanismo performativo, rivolto a un solo spettatore alla volta, mette in relazione identità diverse per indagare il disagio causato dal pregiudizio verso lo straniero, inteso semanticamente come ciò che non si conosce, e si apre ad un più ampio interrogativo sulla definizione di identità individuale.