SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO ORE 19.30
11-12 FEBBRAIO 2017
Francesco Michele Laterza
ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO
vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
ideazione di Francesco Michele Laterza
di e con Simone Evangelisti, Francesco Michele Laterza, Fabio Pagano, Sandro Pivotti
suono Danilo Valsecchi
disegno luci Gianni Staropoli
dramaturg Emanuela De Cecco
supporto alla visione Isabella Mongelli
produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio
promosso e sostenuto da Anghiari Dance Hub
realizzato con il sostegno di Sosta Palmizi e di Kilowatt tutto l’anno, Corsia Of Perugia
“Acquafuocofuochissimo è una riflessione sulle modalità di costruzione e decostruzione di un’identità maschile.
Nel titolo, la traduzione di una condizione sempre in bilico tra la vicinanza e la lontananza dallo stereotipo di una visione normalizzatrice
e allo stesso tempo da una dimensione di intima percezione di se stessi.
Se il gender non è che un effetto dell’intreccio delle rappresentazioni che emanano dai diversi meccanismi istituzionali e culturali, allora forse è possibile tradurlo in un dispositivo scenico di perpetuo attraversamento di nuclei performativi diversi per contenuto e forma linguistica.
Lavoriamo con materiali ready-made, discorsi e gesti rubati alla realtà, personaggi fissati nella memoria dai tempi dell’infanzia, racconti personali, stralci di libri e giornali.
Con l’intento di costruire una scrittura di scena aperta e in continuo divenire, basata su un’idea di collage che ci consenta di rimescolare liberamente gli elementi fino alle soglie dell’irreale e dell’assurdo. Entrare, uscire e strabordare a piacimento dai ruoli per sconsacrarli.
E così rivelare la fragilità delle definizioni, la comicità e la tragicità delle costrizioni, la verità delle fughe e quello spazio di grande umanità tra l’essere e il voler apparire. Fluttuare su un filo sottile in bilico tra verità e rappresentazione, definizione e in-definizione, azione e contemplazione per ri-tracciare ed esorcizzare con libertà i confini della nostra identità.” (Francesco Michele Laterza)