SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
27 APRILE - 22 SETTEMBRE 2019
Levi van Veluw
Sanctum
A CURA DI ANGEL MOYA GARCIA
Levi van Veluw Chapel 2019 Cortesia dell’artista
Levi Van Veluw, cresciuto in una città fortemente riformista come Nijkerk nei Paesi Bassi, è stato affascinato dalla Chiesa e dai suoi rituali sin dalla sua prima giovinezza. La complessità, la convinzione e la certezza con cui la fede è stata proclamata nella sua congregazione e il rigido linguaggio visivo della sua pratica lo hanno reso sensibile al vernacolo visivo della seduzione religiosa. Allo stesso tempo lo incuriosiscono anche i moderni movimenti spirituali, come la ben nota Chiesa di Scientology, che fanno un uso convincente di simboli religiosi.
Nel corso dei secoli, nelle culture di tutto il mondo, la religione ha svolto un ruolo importante nello sviluppo dell'arte, dell'architettura e della narrazione. Anche se spiritualmente è in definitiva immateriale, la maggior parte delle persone pratica la propria fede nei luoghi di culto, usando oggetti sacri ed eseguendo rituali sacri. Levi van Veluw ha studiato meticolosamente il ricco linguaggio formale e il potere dell'immaginazione che è usato per condurre le persone alla fede religiosa. All'interno di questa ricerca, è particolarmente interessato agli aspetti del processo religioso. Sceglie di non concentrarsi su questioni politiche che circondano la fede, ma piuttosto esplora come le varie fedi operano nella mente dei fedeli attraverso la forma e l'immagine. Interrogandosi se lui, come artista, è in grado di provocare un'esperienza spirituale convincente nel visitatore.
L'installazione Sanctum, sviluppata appositamente per la Tenuta Dello Scompiglio, a testimonianza di una fittizia convinzione religiosa, coinvolge tutti i sensi del visitatore. L'ultima stanza in cui i visitatori hanno concluso il loro viaggio a Kerguénnec, nell'installazione "The relativity of matter", diventa il punto di partenza per un’installazione più articolata nello spazio espositivo della Tenuta Dello Scompiglio. Levi van Veluw ha basato Sanctum sul primo edificio religioso, il Tabernacolo, chiamato anche la tenda delle riunioni. Questa tenda serviva da luogo di culto e simboleggiava la presenza di Dio in mezzo a coloro che si erano radunati. L'interno del Tabernacolo consisteva in tre spazi: il Cortile (o Piazzale), il Luogo Sacro e il Santuario (o Sancta Sanctorum), sacri in gradazione ascendente. Come il Tabernacolo, l'opera di Levi van Veluw presenta simmetria e armonia, per esprimere lo sforzo verso la perfezione divina e riflettere la santità divina attraverso le gradazioni accurate delle tre fasi. Come tale, gioca con la composizione secolare della struttura religiosa e quindi attira lo spettatore sempre più in profondità nel Santuario.
Dopo una lunga discesa, un misterioso bagliore blu scuro traspare attraverso una stretta fessura nel muro. Il visitatore entra attraverso questa apertura in uno spazio sotterraneo dal soffitto alto, il Piazzale. Enormi colonne emergono da entrambi i lati e montagne di carbone finto sono sparse per tutto il pavimento, mentre il sentiero nel centro è tenuto aperto. Forme statiche inserite in sequenze ripetitive richiamano la struttura di un edificio fatto per glorificare uno scopo superiore sconosciuto. Lo spazio appare lentamente, un passaggio aperto alla fine conduce a quello che sembra essere un ambiente rituale, il Santuario. L'acqua profumata scorre attraverso un modello ordinato di incisioni geometriche nel pavimento. Al centro, c'è una cappella, composta da una rete dettagliata di griglie, scatole e aperture, il Sanctum Sanctorum.
Si tratta di un'apertura verso un nuovo mondo in cui la religione, ancora una volta, svolge un ruolo importante? Oppure l'artista usa i simbolismi esistenti per attirare la mente verso una nuova religione? Queste sono domande che l'artista lascia allo spettatore.
Levi van Veluw - Sanctum