SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
SABATO ORE 21.00
DOMENICA ORE 18.00
9 FEBBRAIO 2019
Teatro dei Gordi
Sulla morte senza esagerare
progetto vincitore del bando della morte e del morire
ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme
disegno luci Giuliano Bottacin
cura del suono Luca De Marinis
organizzazione Camilla Galloni, Monica Giacchetto
co-produzione Teatro dei Gordi e TIEFFE Teatro Milano
con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo - Progetto Next - Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo - Armunia - Campo Teatrale di Milano - Centro Artistico Il Grattacielo - Centro Teatrale MaMiMò- Mo-wan teatro - Sementerie Artistiche - Concentrica 2016 - Asti Teatro
Selezione Visionari Kilowatt Festival e Artificio Como 2016
Vincitore all'unanimità del Premio alla produzione Scintille 2015
Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015, indetto dall’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine: spettacolo vincitore del Premio Speciale, Premio Giuria Allievi Nico Pepe e Premio del Pubblico
La produzione del Teatro dei Gordi è un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska
foto di Laila Pozzo
Sulla morte senza esagerare, affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale delle maschere. Le figure si muovono con verità e leggerezza su un tessuto drammaturgico originale.
Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. L’unica certezza è la morte, si dice.
Ma quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte, lei che è immortale, di cosa significhi morire? Maschere contemporanee di cartapesta, figure familiari raccontano, senza parole, i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii; raccontano storie semplici con ironia, per parlare della morte, sempre senza esagerare.
[..]
Chi ne afferma l'onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
da Sulla morte senza esagerare. Wislawa Szymborska