SPE - PROIEZIONE VIDEO DALLE ORE 16.00 (30’)
CONCERTO ORE 21.00
1 GIUGNO 2019
Un saluto alle nuvole
PROGETTO E MUSICHE DI STEFANO GIANNOTTI
progetto vincitore del bando della morte e del morire
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Programma
Chiudere quella porta
E c’e’ qualcuno
Un ricordo bello
L’ultima danza
Dieci giorni
Quando la sera
Turni
Una mamma disperata
Per i giorni a venire
Un delitto del mare
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Ensemble OTEME - Osservatorio delle Terre Emerse
Irene Benedetti flauto, ottavino, voce
Elia Bianucci clarinetti
Stefano Giannotti voci, chitarra, chitarra elettrica, banjo, componium
Emanuela Lari voce, tastiere
Vittorio Win Fioramonti contrabbasso, basso elettrico, armonica, voce
Antonio Caggiano vibrafono, percussioni
Riccardo Ienna percussioni
Andrea Bertolucci, Mariola Krajczewska, Silvia Gelso, Svaldo Sensi, Roberto Roncaglia, Simona Rinaldi voci registrate
Ringraziamenti speciali a:
Dr. Svaldo Sensi, responsabile servizio assistenza infermieristica territoriale, Fondazione Luigi Tronci Pistoia, UFIP
Punto di partenza è il video-documentario Un saluto alle nuvole, realizzato nel 2012 da Stefano Giannotti per l̓Hospice di San Cataldo a Maggiano (Lucca). Nel video originale infermieri, OSS, dottori e famigliari dei pazienti rispondevano a domande sui temi della morte, della felicità, della memoria.
In questa nuova opera tali riflessioni diventano materiali poetici per la costruzione di una serie di canzoni e brani da camera a metà fra cantautorato, avant-rock, e linguaggi colti del Novecento. Come in altri lavori si applica l̓idea dell’opera come una città in perenne costruzione, decostruzione e restauro. Materiali vecchi diventano elementi di nuove installazioni.
OTEME – Osservatorio delle Terre Emerse, ensemble/progetto a geometria variabile, nasce nel 2010 ad opera del compositore Stefano Giannotti, anch’egli membro della band, come laboratorio cameristico fra rock e musica contemporanea colta; da allora, al nucleo stabile dell’ensemble si affiancano musicisti da aree diverse a seconda del repertorio.
L’Hospice San Cataldo è uno spazio etico che sa accogliere con il sostegno delle cure palliative; è presenza, incontro di emozioni di sentimenti; è quel "non detto" che può trovare qui l’insperata liberazione, a volte mai vissuta prima; fa parte di una “rete" di servizi al cittadino per una garanzia di presa in carico del malato e della sua famiglia, in modo da garantirne il benessere psicologico e relazionale.
L’Hospice San Cataldo recupera la dimensione del curare e dell’assistere - da ad-sisto, sedere accanto - garantendo Ospitalità, diventando il luogo dove si fa medicina, ricerca, formazione nell’accettazione dei “limiti”.
All’hospice è come se i gesti avessero un modo diverso, un valore diverso, è come se qui acquisissero un valore che altrove non hanno più, o non hanno mai avuto, gesti di mani, di occhi, di mente, gesti che qui hanno un peso perché qui nulla è per caso.
(Dr. Svaldo Sensi, 2019)