SPE - ORE 19.30
26 OTTOBRE 2019
NOGO Ensemble
La morte stanca, parla
progetto vincitore del bando della morte e del morire
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Jacob TV Grab it!
per chitarra elettrica e traccia audio-video (1999)
Oliver Messiaen Louage à l’Immortalité de Jesus, VIII movimento del Quatuor pour la fin du temps
per violino e pianoforte (1940)
David Lang Wed
per pianoforte (1995)
Franz Schubert Der Tod und das Mädchen
per voce e pianoforte (1817)
Franz Schubert Der Erlkönig
per voce e pianoforte (1815)
David Lang Death Speaks
per soprano, violino, chitarra elettrica e pianoforte (2013)
NOGO Ensemble
soprano Patrizia Polia
violino Filippo Fattorini
chitarra elettrica Luca Nostro
piano Lucio Perotti
foto di Serena Capparelli
Sguardi sulla morte, sguardi della morte sulla vita. La prima parte del concerto è dedicata a una riflessione su quel momento di sospensione in cui la vita anticipa la morte: i detenuti nel braccio della morte di Grab it!; il prigioniero Messiaen nel mistico atto finale del suo Quatuor pour la fin du temps; il ricordo di una persona scomparsa di Wed.
Nella seconda parte del concerto, sono proposti brani di David Lang e Franz Schubert. I testi delle cinque “canzoni” di Lang sono il risultato di un assemblaggio di frasi scelte da trentadue Lieder di Schubert, in cui la Morte parla ai mortali, è una persona, questo è ciò che attrae Lang. Così come nei due Lieder di Schubert, la morte prende vita e si rivolge a noi con amore, compassione, ci chiede non solo di non averne paura, ma addirittura di andare senza essere chiamati. Tolto il velo di Maya della vita individuale, la morte è la vera vita. Il destino è ineluttabile, a noi la scelta di combatterlo attaccandoci alle nostre brevi vite oppure vivere secondo la rivelazione che la morte è, in quanto limite della vita di ognuno di noi, amore universale, una porta mistica verso la luce.
Le opere scelte per il programma a loro modo affrontano il tema del fascino della morte, con tonalità talvolta inquiete, a volte religiose e spirituali, a volte più estatiche e pacificate, ma tutte ci invitano, quale che sia la nostra visione e la nostra paura più grande, a non rimuovere la morte espandendo una prospettiva consumistica e possessiva della vita, cosa che succede sempre di più nella nostra società, ma ad accoglierla con amore nei riti del nostro quotidiano.