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SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO   ORE 21.00
23 MAGGIO 2015

Voces Intimae
Musicisti italiani a Londra e loro protégé

 

Luigi De Filippi  violino
Sandro Meo  violoncello
Riccardo Cecchetti  pianoforte


Johann Nepomuk Hummel (1778-1837)    
Trio in sol op. 65 (1815)
Allegro con spirito
Andante grazioso
Rondo. Vivace assai e scherzando

Carlo Alfredo Piatti (1822-1901)
Sérénade Italienne per violoncello e pianoforte op. 17 (1850)

Giovanni Battista Viotti (1755-1832)
Sonata in sol per violino e violoncello op.4 n°5 (1821)
Allegro non tanto
Adagio
Allegro vivace

Muzio Clementi (1752-1832)
Fantaisie with variations Au clair de la lune op. 48 (1821)

Johann Nepomuk Hummel
Trio in fa op. 22 (1799)
Allegro moderato
Andante con variazioni
Rondo alla turca. Vivace


Il nostro programma è una testimonianza concreta del genio e dell’ingegno italiano e di come questo riesca a diventare un riferimento per le migliori menti e per i più grandi talenti mondiali. È incentrato su alcune figure di musicisti italiani, stelle assolute dei loro strumenti che si affermarono a Londra fra il XVIII ed il XIX secolo: Muzio Clementi, Giovanni Battista Viotti e Carlo Alfredo Piatti. Insieme a loro ci piace dare spazio alla bella musica di uno dei compositori più celebri in quell’epoca, stella luminosa dell’impero Asburgico, Johann Nepomuk Hummel, che volle perfezionarsi con Clementi a Londra, dopo aver studiato a Vienna con Mozart e Haydn.
Tutti loro furono personaggi poliedrici e di assoluta rilevanza artistica, organizzativa e produttiva.

Inizieremo e termineremo con due brani di Hummel. Dai suoi sette trii eseguiremo il quarto, op. 65, in sol ed il secondo, op. 22, in fa. Ambedue molto vivaci e spiritosi, hanno momenti assolutamente irresistibili, direi quasi pirotecnici.

Il concerto prosegue con la Sérénade Italienne di Carlo Alfredo Piatti. Definito da Mendelssohn e Liszt il Paganini del violoncello, fu il padre dei violoncellisti moderni. Arrivato giovane a Londra, ricco solo di belle speranze e di tanto, immenso talento, diventò presto celebre, lì rimanendo per quasi quarant’anni. La sua serenata unisce temi d’ispirazione italiana a virtuosismi sorprendenti, testimoniando le sue grandi qualità.

Il grande violinista e compositore piemontese Giovanni Battista Viotti insieme a Clementi fu uno dei fondatori della Royal Philharmonic Society di Londra. Padre dei violinisti moderni, precursore di Paganini, si ritrovò presto a girare fra le capitali europee, diventando uno dei musicisti di maggior rilievo della Parigi pre-rivoluzionaria. Lì compose il Tema e variazioni in do maggiore, uno spartito riutilizzato nel 1792 da Rouget de Lisle per comporre la Marsigliese, l'inno nazionale francese, plagio riconosciuto ufficialmente solo nel 2013! Proprio la Rivoluzione lo spinse a partire alla volta di Londra, dove continuò la sua grande carriera. La sua inquietudine e poliedricità, lo spinsero in seguito ad intraprendere anche delle strade molto diverse, come quelle del commercio di vini e liquori! Il brano in programma, Sonata in sol per violino e violoncello, restituisce tutte le sue migliori caratteristiche compositive e strumentali.

Sulla tomba di Muzio Clementi, nell’Abbazia di Westminster, c’è scritto Padre del Pianoforte. Clementi non fu solo uno dei più grandi pianisti della storia, ma anche un famoso costruttore di pianoforti e brillante organizzatore musicale. Nato a Roma poco dopo la metà del XVIII secolo si trasferì in giovane età in Inghilterra, a seguito di un facoltoso signore che si interessò al suo talento, diventando presto famoso in tutto il mondo come virtuoso di pianoforte e compositore. Fra il bizzarro ed il leggendario fu il rapporto che ebbe con Mozart: se il nostro riconobbe subito il genio del salisburghese, l’altro non ebbe remore a scrivere commenti non simpatici a riguardo di Clementi, salvo poi utilizzare interamente il tema principale della Sonata in si bemolle op. 24 n°2 nell’Ouverture del Flauto Magico: un vero clamoroso plagio! La Fantasia Au clair de la lune è un brano molto suggestivo nel quale Clementi sviluppa tutte le sue migliori qualità compositive, abbinando efficacemente espressività e virtuosismo. (Riccardo Cecchetti)

 

 

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