25 SETTEMBRE 2021 - 27 FEBBRAIO 2022
GIOVEDì-DOMENICA ORE 14.00-18.00
Eugenio Tibaldi
Architetture dell'isolamento
a cura di Angel Moya Garcia
Sabato 26 e domenica 27 febbraio, ore 14.00–18.00
Presentazione del docufilm di Lorenzo Morandi sulla mostra “Architetture dell’isolamento” di Eugenio Tibaldi
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio, in occasione dell’ultimo fine di settimana di apertura della mostra di Eugenio Tibaldi, presenta il docufilm “Architetture dell'isolamento” di Lorenzo Morandi, scritto a 4 mani con l'artista, che documenta il processo di ideazione e costruzione sia concettuale che fisico, seguito dall’artista per comporre il progetto. Il video sarà visibile, all'interno del teatro, in loop per tutto l’orario di apertura dello SPE – Spazio Performatico ed Espositivo Dello Scompiglio.
Sabato 26 febbraio, ore 18.00
Talk tra Eugenio Tibaldi e Angel Moya Garcia
Artista e curatore ripercorrono le fasi di sviluppo e produzione del progetto realizzato appositamente per gli spazi espositivi dello Scompiglio. Un approfondimento ai riferimenti e alle tematiche, nonché alla ricerca dell’artista, che sono alla base della mostra.
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio presenta Architetture dell’isolamento, la mostra personale di Eugenio Tibaldi, a cura di Angel Moya Garcia, che si inaugura sabato 25 settembre dalle ore 11.00 fino alle ore 20.00 negli spazi interni ed esterni della omonima Tenuta di Vorno (Lucca). Un progetto complesso e articolato che compone un’analisi sui margini, sul potere, sugli attraversamenti e sullo stesso concetto di normalità.
Cosa si innesca nella mente delle persone quando imboccano una strada che le porta inevitabilmente verso una sorta di isolamento cognitivo rispetto al resto della società, uno spazio altro in cui diviene impossibile definire una reale volontà dell'individuo nel creare questa stessa condizione? Un accadimento che può essere assimilato a una frana, destinata a perdurare fino a un riassestamento. In questo nuovo assetto lo spazio interiore inizia a coincidere e aderire con quello esteriore, senza più distinzioni o confini.
A seguito del primo lockdown a marzo del 2020, Eugenio Tibaldi visita un appartamento signorile abbandonato da un decennio nel centro di Torino. Il suo interesse a lavorare sulle mutazioni, sui margini, sulle periferie - intese sia in ambito sociale e culturale, sia soprattutto mentale, ideologico e psicologico - lo porta a interrogarsi e a indagare sull’accumulo di oggetti, di ogni tipologia e provenienza, che si trovano completamente impolverati all'interno della casa. Un’ingente quantità di materiali collezionati in modo ossessivo dalla persona che ha trascorso gli ultimi dieci anni della propria vita confinata in quello spazio, rifiutando ogni contatto con l'esterno.
Nel progetto Architetture dell'isolamento la condizione umana di quella persona non è chiamata a testimone, poco importa chi era e come era fisicamente, emerge invece la costruzione postuma del palinsesto concettuale di una scelta, una via possibile che esiste dentro ognuno di noi in cui si annulla qualunque concezione di spazio esterno, lasciandosi andare verso la totale scomparsa sociale. Una dimensione esteriore che in questo senso svanisce in un'accezione assoluta e oggettiva. Questo spazio diventa solo un riferimento semplificato della natura porosa che ci compone, che aggrega luci e ombre in base alla nostra volontà di sguardo e di carica emotiva. Un progetto in cui affastellamento e privazione camminano insieme e in cui vengono formalizzati l'isolamento, la follia e la necessità di privarsi di qualunque vita sociale.
Eugenio Tibaldi
Eugenio Tibaldi (1977) - Artista da sempre attratto dalle dinamiche e dalle estetiche marginali, dal complesso rapporto fra economia e paesaggio contemporaneo. Nato ad Alba, nel 2000 si trasferisce nell'hinterland napoletano dove inizia un lavoro che indaga uno dei territori più plastici e dinamici d'Italia e traccia una sorta di mappa dell'informalità. Il margine, inteso come condizione spesso più mentale che geografica, che rappresenta l'unica via veramente in grado di generare possibilità alternative, altri livelli di lettura, che rappresentano la maggioranza della popolazione umana. Ha lavorato a Istanbul, il Cairo, Roma, Salonicco, Berlino, Verona, l'Avana, Bucarest, Torino, Caracas, Bruxelles, Tirana, Addis Abeba.
Informazioni
La mostra contiene immagini che potrebbero urtare la sensibilità. Sono consigliate calzature sportive.
L'accesso alle aree espositive si svolgerà in ottemperanza alle ultime disposizioni in termini di sicurezza e di distanziamento sociale.
Si ricorda che dal 10 gennaio 2022, ai sensi del D.L. 221/2021, per accedere alle aree espositive ed in generale ad ogni altra attività culturale sarà necessario poter esibire il Green Pass RAFFORZATO (avvenuta vaccinazione o avvenuta guarigione) ai sensi del D.L. 172/2021. Inoltre è necessario l'utilizzo delle mascherine FFP2.