Dello Scompiglio

 x 

Carrello vuoto
 x

Dello Scompiglio

SHOP

 x

SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO   ORE 21.00

31 MAGGIO 2014

Musicatreize/ Ars Ludi

Dyonisus

Alexandros Markeas  Wall street Lullaby
Giacinto Scelsi Tre canti sacri
Zad Moultaka Ikhtifa                                 
François Bernard Mâche  Danae
Lorenzo Pagliei  Nuova Opera per percussioni ed elettronica (prima assoluta)
Alexandros Markeas  Dionysos, le vin, le sang          

coproduzione Gmem-CNCM-Marseille 

Ensemble Musicatreize, 12 voci ed elettronica 
Kaoli Isshiki, Elise Deuve, Claire Gouton  soprani
Estelle Corre, Laura Gordiani, Marie-George Monet  mezzosoprani
Xavier De Lignerolles, Jérôme Cottenceau, Gilles Schneider  tenori
Patrice Balter, Grégoire Fohet-Duminil, Jean-Manuel Candenot  bassi
Roland Hayrabedian  direzione

Ars Ludi
Antonio Caggiano  percussioni


L’ensemble vocale Musicatreize di Marsiglia in collaborazione con l’Ambasciata di Francia e l’ensemble Ars Ludi di Roma presenta “Dyonisus”, un concerto incentrato sull’incontro fra dionisiaco ed apollineo ed inserito nell’ambito del festival “Suona francese”, stagione musicale dell'Institut français Italia.In quest’occasione il compositore italiano Lorenzo Pagliei, che attualmente lavora presso l’IRCAM, Institut de Recherche et de Coordination Acoustique/Musique di Parigi, presenta una  nuova composizione per percussioni ed elettronica in cui è presente un sofisticato sistema di elaborazione del suono di sua creazione. 

Dyonisus

Dyonisus _2.jpgDyonisus _4Lorenzo_Pagliei_Aprile_2010_foto_di_Massimiliano_Siccardi.jpgDyonisus _5_DSC1749.jpgDyonisus _1.jpgDyonisus _3.jpgDyonisus _6_OutofCage_37.jpg


Wall street Lullaby (Ninna nanna di Wall Street), 2013

In occasione delle varie azioni del movimento Occupy Wall Street, i manifestanti hanno espresso la loro visione dell’universo della finanza come un incubo per il nostro mondo, che in fondo dimostra soltanto il desiderio di dormire. La finanza vigila su questo sonno. Ho ripreso l’idea in una ninnananna ingannevole, che ci propone un’aria seducente e familiare per manipolarci, nasconderci la verità. Ho cercato di tradurre musicalmente la tenerezza mascherata, la quiete falsa e angosciante. Sul finire, ho voluto fare il confronto con un’altra ninnananna, quella di una madre greca, che – mentendo al figlio – gli promette un avvenire migliore.
Alexandros Markeas 


Tre Canti Sacri, 1958

Quest’opera è una delle prime esperienze in materia di virtuosismo vocale secondo i criteri della moderna composizione della seconda metà del XX secolo: quarto di tono, vibrati particolari, suoni nasali, suoni percussivi onomatopeici, posizioni della bocca indicate con estrema precisione, ecc. I tre brani che costituiscono un trittico si sviluppano lentamente in un’atmosfera insolita e piuttosto statica.

1. Nell’Angelus non ci sono tutte le otto voci (mancano i bassi). Le sillabe rimbalzano da una voce all’altra e il testo costituisce per lo più un pretesto per un universo sonoro, collocato al di fuori del tempo.

2. Nel Requiem, più cupo, troviamo invece tutte le voci, in un contesto armonico serrato, con movimenti ritmici e melodici più marcati.

3. Il Gloria si apre con delle consonanze che diventano rapidamente policrome. Si colgono due atmosfere opposte: una polifonica e agitata, l’altra pesante e immobile.


Ikhtifa, 2008

Ikhtifaè una parola araba che significa scomparsa, eliminazione. Concepita come dittico, l’opera musicale parte dalla struttura compatta, piuttosto cupa e densa, del dipinto di Ubac. Materia in movimento, che diventa sempre più chiara alla ricerca di trasparenza. Il compositore ne coglie i riflessi e si avvia progressivamente verso il seguito. Il secondo quadro raffigura in qualche modo le tracce o i rilievi del primo. Nell’autunno del 1953, Nicolas de Stael scriveva: "(...) ieri c’era uno splendido cielo plumbeo su Cannes e le barche, così trasparenti…" Sparizione, perdita di consistenza, distanza, cancellazione delle linee per punti… Nasce proprio qui, nei “vuoti” dell’opera, un’altra forma, una nuova struttura. Una limpidezza. Ancora una volta si ritrovano i temi preferiti dal compositore, come il passaggio dal collettivo all’individuale, la disintegrazione del gruppo… Il rapporto fra la leggenda di Danae e l’opera che ne porta il nome è piuttosto scarno, non trattandosi di un’opera “a programma”. Fra i riferimenti, al di là di quelli del titolo, alcuni arrivano dall’Himalaya. Ad esempio, sono stati fatti costruire appositamente dei tamburi damaru  con palline sferzanti su un modello tibetano conservato presso il Musée de l’Homme, che vengono suonati dai dodici cantanti solisti. Alcuni passaggi sono ispirati a registrazioni degli Hunza, popolazione del Cachemire, mentre le parole bisbigliate, sono in una lingua immaginaria.


Danae

Il mito da cui prende titolo questo brano fa riferimento ad Acrisio, re di Argo, cui viene preannunciata la morte per mano del figlio di sua figlia. Poiché gli oracoli greci erano legati a rigide condizioni, per sfuggire al proprio destino egli cerca di non avere nipoti e rinchiude la figlia Danae in una torre di bronzo, costringendola in eterno alla verginità. Giunge però una pioggia d’oro portata dal vento che penetra nella torre: si tratta dello sperma divino di Zeus, che riesce a ingravidare la giovane. Acrisio decide allora di abbandonare Danae con il figlio Perseo in una cassa di legno, in balia delle onde dell’Egeo. Le conseguenze sono facilmente intuibili, considerando quanto fosse forte presso i greci il concetto di inesorabilità del proprio destino, filato come una tela: Danae e il figlio si salvano e dopo molti anni Perseo ammazza «accidentalmente» il nonno durante una gara di giochi atletici di lancio del disco. Come in passato i raggi del sole erano riusciti a penetrare nella fortezza, così il disco solare aveva compiuto le decisioni divine. Fra le mille suggestioni possibili di questo mito, ho voluto cogliere soprattutto l’evocazione sonora, legata allo scroscio dei damaru: l’eco lontanissima di una pioggia d’oro sui tamburi di bronzo in riva a un mare greco. E l’ho dedicata a Iannis Xenakis.
F-B. Mâche


Ricercare

I Geecos (Gesture Control Surfaces) sono delle superfici in legno di liuteria concepite per sintetizzare suoni attraverso un sistema da me sviluppato all’Ircam di Parigi. Costruite dal liutaio Ludovic Barrier, le superfici hanno forme, spessori e curvature particolari pensate per ottenere una grande varietà timbrica, adattarsi in vari modi al corpo del musicista e mostrarne i gesti al pubblico. Il suono dei Geecos viene generato e modulato seguendo intimamente i gesti dell’interprete come in uno strumento acustico. Questo è possibile grazie a un’analisi raffinata dei suoni che le mani producono sulla superficie degli strumenti. L’analisi fornisce parametri di controllo utilizzati per modulare le caratteristiche del suono elettronico, seguendo varie strategie musicali definibili dallo strumentista. Dato che la mano di ogni persona ha un suono diverso dalle altre, anche la qualità timbrica dei Geecos è strettamente legata a chi li suona. Il suono dei Geecos, generato completamente in tempo reale, si situa all'ascolto in un territorio ibrido fra suoni elettronici e acustici; è differente in ogni luogo perché i modelli di risonanza utilizzati reagiscono diversamente allo spazio circostante. Attraverso semplici gesti, il musicista può giocare in modo espressivo con la risonanza che s’instaura fra la sala e il Geecos; il luogo in cui si suona diventa uno strumento musicale. Non esiste un modo corretto di suonare i Geecos ma un’attitudine curiosa all’ascolto e alla scoperta: gli esiti musicalmente più interessanti sono il frutto della pratica improvvisativa, guidata dall’ascolto e dal tentativo di controllare i risultati più imprevedibili. In Ricercare si esplorano le possibilità musicali dei Geecos indagando su alcuni comportamenti gestuali o su determinati suoni. Come indica lo stesso titolo, il brano coniuga l’antica pratica improvvisativa del Ricercare, che esplora principalmente fra le note, e la moderna improvvisazione elettroacustica, che scandaglia dentro il suono. Si scoprono, così, prospettive impossibili da imbrigliare con la sola notazione e che ha senso indagare insieme al suono stesso.
Lorenzo Pagliei


Dionysos, le vin, le sang (Dioniso, il vino, il sangue), 2010

Dodici voci miste ed elettronica 
Co-produzione  Commande d’Etat e Gmem-CNCM-Marseille

Dionysos, le vin, le sang è la prima parte di un progetto di oratorio ispirato ai diversi volti di Dioniso nell’immaginario poetico-filosofico, antico e contemporaneo. Si tratta di un ciclo di melodie ispirate alla poesia bacchica, ai componimenti poetici sul vino e l’ubriachezza. Cantare il vino significa cantare la voglia, il piacere, la gioia ma anche la tragedia e la comicità, l’assennatezza e l’eccesso, la vita e la morte... I vari testi poetici scelti (Anacreonte, Eschilo, Euripide, Li Tai Pô, Omar Kayyâm, Molière) si ispirano a questi opposti e propongono un viaggio, un percorso che si snoda fra la moderatezza della gioia e la furia della pazzia. La musica scivolerà progressivamente nell’universo delle Baccanti di Euripide, la tragedia che si interroga - attraverso la poesia dionisiaca dell’estremo - sulla follia collettiva, la crudeltà del sacro, il rifiuto dell’altro. La musica di questo ciclo esplora due fonti di ispirazione: la prima è il canto tradizionale mediterraneo e le sue diverse voci nella musica sacra o profana. La seconda è il timbro vocale con le sue trasformazioni. La voce ubriaca, disincarnata, in trance, la voce flebile, la voce tenera, il soffio e la respirazione: grazie a tutte queste trasformazioni, interpretate e ottenute con un processo numerico, si cerca di creare un clima festoso e stravagante, la traduzione musicale e personale di tutta la varietà espressiva della poesia di Dioniso.


Roland Hayrabedian
Direttore musicale
Dalla fondazione del Chœur Contemporain di Aix-en-Provence nel 1978 e, successivamente, dell’ensemble strumentale e vocale Musicatreize, Roland Hayrabedian ha sempre realizzato nuove opere e inventato formazioni originali, lavorando con i due gruppi.
Capace di entrare rapidamente in dialogo con i compositori e stabilire una complicità che mantiene nel tempo, dopo la formazione come direttore d’orchestra, ha dedicato gran parte della sua energia al repertorio lirico, dirigendo voci a cappella o accompagnate da orchestra. Nei concerti in Francia e all’estero, ha spaziato dalle composizioni contemporanee alle musiche fondamentali del XX secolo, dalle opere classiche al Barocco.
Notevoli soprattutto le interpretazioni e le registrazioni delle opere di Maurice Ohana, per le quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti discografici. Ha avuto più volte la nomination per Victoires de la Musique Classique, premio che è riuscito a ottenere nel 2007 con Musicatreize, per la categoria «Ensemble de l’Année».
Ospite alla direzione dell’orchestra del Festival di Spoleto, del National Choir of Ireland, dei cori di  Radio-France, dell'Orchestre National des Pays de la Loire, di quella di Avignone (OLRAP) e della filarmonica di Radio-France, ha collaborato anche con molti ensemble, fra cui Percussions de Strasbourg, Musique Vivante, Musique Oblique, 2e2m, TM+, ecc. Un legame particolare lo lega al Nederlands  Kamerkoor, da cui è stato invitato a più riprese e con il quale ha recentemente registrato un disco dedicato a Ohana et Canat de Chizy. 
La sua natura eclettica lo ha portato a lavorare su progetti pluridisciplinari nel campo delle arti plastiche, della danza, del teatro e del libro, cercando sempre di rifiutare ogni preconcetto e convincere il grande pubblico dell’importanza della musica di oggi. È docente al CRR di Marsiglia. 


Musicatreize
Ensemble vocale e strumentale
L'ensemble Musicatreize, formato da solisti (cantanti e strumentisti), è stato costituito a Marsiglia nel 1987 da Roland Hayrabedian per dare risposta alle più varie esigenze strumentali e vocali. Da allora, questo singolare “strumento” sulla scena musicale francese si destreggia fra i secoli e le diverse sensibilità estetiche, intrecciando il passato al presente più prossimo, mescolando opere ormai classiche con composizioni coraggiosamente contemporanee. Musicatreize è una formazione che va incontro alle esigenze delle partiture: il repertorio – per solisti e per coro – spazia dalla musica a cappella a quella strumentale, dai concerti all’opera, dalla musica da camera al teatro musicale. Spirito vivace ed esteta, Roland Hayrabedian non poteva collocare il suo ensemble altro che nel cuore della musica moderna: sotto la sua direzione, Musicatreize ha eseguito ad oggi una cinquantina di concerti, alcuni dei quali nell’ambito di cicli a tema: Musiques, an 13, Les tentations, Les miniatures e, dal 2006, Les 7 contes de Musicatreize. Il gruppo ama portare lontano la sua musica ed è per questo che ha tenuto concerti in sale e festival di grande prestigio di tutta Europa, ma anche in Asia, Africa e Brasile. Le pluripremiate opere musicali dell’ensemble, rese durature nel tempo da una vasta produzione discografica, hanno ottenuto il riconoscimento positivo da parte della critica musicale. La ricchezza di questo repertorio comporta necessariamente una qualità ed una professionalità, affermate e riconosciute in tutto il mondo. Nel 2007, Musicatreize ha ricevuto il premio Victoire de la Musique Classique per la categoria «Ensemble de l’Année».


Ars Ludi
Ensemble modulare di percussionisti, è stato fondato nel 1987 da Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri. Ha preso parte a molti festival di prestigio internazionale quali Locarno (video-art), Accademia di Francia, Accademia Tedesca, RomaEuropa, Cantiere Internazionale d'Arte, Monday Evening Concerts-Los Angeles, Manca-Nizza, New York Interpretations, Festival Cervantino, Aterforum-Ferrara, Vienna Land im klang, Pechino MusicaACOUSTICA, Musica/Italia di Edinburgo, Fylkingen a Stoccolma etc. Elemento centrale del lavoro musicale è la realizzazione, anche attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie, di materiali sonori concreti e di eventi scenico-teatrali, di progetti musicali atti a superare la dimensione del concerto tradizionale. In questo contesto hanno preso l'avvio strette  collaborazioni con autori quali A.Part, G.Bryars, G. Battistelli, W. Duckworth, Volker Heyn, S.Reich, L. Andriessen, G.Bryars, L. Ceccarelli e A. Curran. Come gruppo di concertisti, Ars Ludi si è esibito in USA, Canada, Africa, Spagna, Germania, Messico, Cina, Svezia, Gran Bretagna, Francia, Svizzera e in alcune di queste occasioni ha registrato per le emittenti  radio-televisive nazionali. Nella formazione per grande ensemble, ha preso parte a progetti musicali di vasto respiro e di notevole complessità: Drumming di S. Reich, Gewael di M. dall'Ongaro,  Land im Klang di Alvin Curran, Primi Piani di  L. Cinque e Varesiana su musiche di Edgar Varese.


Musicatreize è sovvenzionato da
Le Ministère de la Culture et de la Communication – DRAC PACA 
La Ville de Marseille; Le Conseil Général des Bouches-du-Rhône; Le Conseil Régional Provence-Alpes-Côte d’Azur
con il sostegno di
La SPEDIDAM; La SACEM

Il concerto realizzato nell’ambito di Suona francese 2014 è organizzato e promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut français Italia, con il sostegno dell'Institut français, della Fondazione Nuovi Mecenati, della Sacem, del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca - Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e del Ministero della Cultura francese e del Mibact italiano e con Edison in qualità di main partner.

2014 SuonaFrancese  2014 NuoviMecenati

 

DELLO SCOMPIGLIO

2021 vimeo     instagram cultura1     instagram cultura1     telegram     2021 vimeo     issuu     issuu     issuu     issuu    

 

 

 

CUCINA +39 338 6118730

ASSOCIAZIONE CULTURALE +39 0583 971475

SPE +39 0583 971125

LANDandFOREST +39 338 7884066

via di Vorno 67   55012 Vorno, Capannori (LU)     ©2024 Privacy Policy    Resi e rimborsi
- Cookie Policy
×