Visita alle opere permanenti
Informazioni
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di Fernando Marques Penteado
2014
di Ettore Favini e Antonio Rovaldi
2012
There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel)
di Francesca Banchelli
2012
di Valentina Vetturi
2011
MOSTRA COLLETTIVA
A CURA DI ANGEL MOYA GARCIA CON CECILIA BERTONI
2010
di Alfredo Pirri
2009
W18S
DI ETTORE FAVINI E ANTONIO ROVALDI
2012
SECONDO PREMIO PORTALI DELLO SCOMPIGLIO #1
Il progetto W18S di Ettore Favini e Antonio Rovaldi per lo Scompiglio vuole, con un segno preciso (la pietra e la sua durata), segnare il paesaggio con dei momenti di sosta fisica e mentale, diventare parte integrante del paesaggio nel rispetto profondo della natura e del camminatore che l’attraversa. I 18 capitoli del Diario Walden_ovvero Vita nei boschi di Thoreau, incisi su lastre di pietra, segneranno con la loro numerazione alcuni possibili percorsi all’interno della Tenuta Dello Scompiglio suggerendo al camminatore/lettore un inizio per una divagazione poetica assolutamente personale e ogni volta riscrivibile. A seconda della direzione dalla quale proviene e a quella verso cui è diretto, il visitatore sarà libero di procedere seguendo la linea già tracciata dai portali o perdersi dentro un bosco o una radura più aperta. Ci piace pensare ad un’opera d’arte ambientale come ad un insieme di segni depositati su un pezzo di territorio in cui, solo grazie ad uno spostamento fisico in esso, è possibile ricostruire un’immagine più ampia del paesaggio stesso e non limitare la visione ad un unico punto di vista. Camminare.
Ettore Favini è nato a Cremona nel 1974 dove vive e lavora. Ettore Favini pone al centro di numerosi progetti l' ambiente, soggetto protagonista e mezzo di indagine nel suo rapporto con l'uomo. La fruizione delle sue opere diventa un modo di riappropriarsi dello spazio pubblico. La memoria, storica e individuale, è il fulcro di un percorso che muove da un'ispirazione autobiografica e arriva ad elaborare temi universali, quali tempo ed esistenza.
Antonio Rovaldi è nato a Parma nel 1975.Vive e lavora a Milano. La sua ricerca si muove intorno a tematiche relative la percezione dei luoghi, del paesaggio, mettendo sempre in relazione i differenti media utilizzati, come la fotografia, il video, la scultura ed il disegno.
La dimensione della distanza fra i luoghi, l'attraversamento fisico e mentale in essi, veri o immaginari essi siano, sono una costante nella ricerca dell'artista. Nel 2012 l'opera site-specific W18S di Rovaldi e Favini è stata selezionata tra le tre vincitrici del Premio Portali dello Scompiglio #1 e in seguito realizzata all'interno della Tenuta Dello Scompiglio (LU).
DI FRANCESCA BANCHELLI
2012
PRIMO PREMIO PORTALI DELLO SCOMPIGLIO #1
Una scala prelevata da un vecchio edificio, a metà tra il reperto e un materiale di recupero, permette a Francesca Banchelli di indagare sul significato del dubbio e sull’incertezza dell’azione. Questa condizione è messa in luce organizzando un luogo scultoreo e performativo in cui lo spettatore percepisce l’assetto di un elemento come conseguenza di una crisi. Lo stare tra due possibilità, è rivelato nel modo in cui il materiale viene posizionato, tra l’intenzione di riutilizzarlo e l’accorgersi del suo valore. Questo intervento vuole mettere in luce una condizione di dualità e insicurezza ispirata alla perdita di posizione ideologica di questo specifico frangente storico, e alla condizione di fragilità in cui verte l’intero Paese. Riflettendo sul conflitto e analizzando la situazione nella sua realtà, si vuole creare lo spazio per riformulare l’idea, ritornando alla base dell’esperienza per recuperare un grosso potenziale di cambiamento, dialogando di conseguenza con le trasformazioni che stanno avvenendo all’interno del paesaggio della Tenuta. La “sospensione dell’azione” è un atto valutato in base al disporsi di sole possibilità non risolutive, che portano a guardare questa sorta di “evento” da più lontano, per fare chiarezza sulla verità o per rimanere immobili a riflettere, facendo spazio ad un’idea.
Francesca Banchelli è nata a Montevarchi nel 1981. Vive e lavora tra Londra e Firenze. Nel 2010 termina la sua formazione presso l’MA Fine Art alla Central Saint Martins di Londra. Il suo lavoro contempla l’utilizzo di media diversi, andando dal disegno alla performance, abitualmente intersecati con il video e l’installazione. Nel 2012 riceve il primo premio Portali Dello Scompiglio #1 alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno a Lucca, per la sua installazione There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel). L’artista partecipa a diverse mostre nazionali ed internazionali tra cui, nel 2014: This morning I woke up from the most amazing dream..., TATE Modern - McAulay Gallery, Londra. Nel 2012: 24Hours/25Days presso New Capital a Chicago; The Sunshine Vineyard Program al Frankfurter Kunstverein; S1 Salon (selected by Ben Rivers) al S1 Artspace di ShefJield; Cartabianca a Firenze; Tornare per partire al Museo di Villa Croce di Genova. Nel 2010 si ricordano: Post Monument, XIV Biennale di Scultura di Carrara e Zeitgeist presso MURO Gallery a Gènève in Svizzera. Nel 2009, Opa 0.2 (On Perform Art) ad Atene; Sarah’s Journey - 7° Bulgarian Biennial a Varna, BG; Studi d’Armonia presso la Tenuta Dello Scompiglio a Vorno, Lucca; nel 2008, Noi per adesso siamo qua, presso Villa Romana a Firenze.
DI ALFREDO PIRRI
2009
La mostra che ha inaugurato le attività espositive e formative dell'Accademia Dello Scompiglio era stata affidata all'artista Alfredo Pirri che aveva realizzato anche il primo seminario dell'Accademia nel periodo maggio-giugno 2009. Il primo libro in cinque volumi della collana dello Scompiglio - Incontri d'Armonia - raccoglie la documentazione dell'attività espositiva, che racchiude la mostra personale di Pirri e la mostra collettiva. La Cappella, parte integrante della Tenuta Dello Scompiglio, riveste un ruolo fondamentale nel sistema simbolico intorno al quale si articolava tradizionalmente la Tenuta stessa. Essa rappresentava l'aspetto religioso teso a confermare quello politico rappresentato dalla villa. L'ingresso principale si affaccia sull'antica strada di collegamento che corre parallela alle mura di cinta ed un tempo accoglieva i pellegrini in processione per le festività religiose. L'opera, concepita dall'artista appositamente per questo spazio, consiste in un pavimento di cristallo calpestabile nel cui spessore sono contenute un grande numero di piume colorate di un rosso intenso. Le piume, riflettendosi sul fondo bianco retrostante, creano una luminosità sempre mutante a seconda del movimento della luce solare. E' come se delle grandi finestre vetrate fossero cadute a terra dopo l'urto con uno stormo di uccelli o di angeli, e si fossero disposte mantenendo la traccia di questo impatto per fare poi da sfondo ai nostri passi leggeri e pericolosi.
Alfredo Pirri è nato a Cosenza nel 1957 e vive a Roma. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero: Biennale di Venezia, PS1 di New York, Biennale d’arte contemporanea dell’Havana, Palazzo delle Papesse a Siena, Walter Gropius Bau a Berlino, Villa Medici a Roma, Bunkier Stzuki a Cracovia, Centro d’arte “La Pescheria” di Pesaro, Museo d’arte contemporanea di Rjieka, Maison de la Photo a Parigi, Volume!, Galleria Tucci Russo, Galleria Oredaria, Tenuta Dello Scompiglio a Vorno, Capannori, Lucca o Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, dove la sua installazione dal titolo “Passi” è esposta in permanenza facendo parte della sua collezione. Ha svolto attività di insegnamento e seminari in diverse istituzioni fra cui: Bezalel Academy di Gerusalemme, Accademia di Lione, Università La Sapienza di Roma, Accademia Belle Arti di Urbino.
In sosta
DI FERNANDO MARQUES PENTEADO
2014
ll lavoro In sosta si inserisce tra gli interventi di natura permanente negli spazi esterni della Tenuta Dello Scompiglio. Durante la fase di realizzazione, l’artista ha coinvolto un numero considerevole di collaboratori interni dividendoli in tre gruppi (archeologia, generosità e giardino) attraverso il ricamo, la costruzione degli oggetti e il disegno del giardino intorno alla sosta. Un intervento ambientale che ruota intorno alla figura della panchina come archetipo della sosta di riflessione, d’incontro e di conoscenza del proprio sé. Uno spazio di condivisione in cui si mette in discussione l’autorialità dell’opera e in cui l’artista si colloca come regista, come conduttore di sguardi per indirizzare le persone coinvolte verso il proprio mondo di riferimento visivo e verso il proprio archivio di riferimenti. L’installazione ci parla di un’attesa, di un istante di raccoglimento in cui il visitatore è invitato ad aspettare, a trattenersi per un attimo, a fermarsi per riflettere, per guardare, per osservare, per leggere o per toccare.
Fernando Marques Penteado è nato nel 1955 a San Paolo, la città dove vive e lavora. Tra le sue mostre principali ricordiamo: 30a Bienal de São Paulo Iminência da Poéticas (San Paolo, 2012), Para além da História presso il Centro Internazionale delle Arti José de Guimarães a Guimarães (Portogallo, 2012), la mostra personale A bancarrota del Museo Regionale di Faro (2010), Experimenta Folklore al Frankfurter Kunstverein (Francoforte, Germania, 2008) e la mostra personale Terre Promesse di V22 Gallery (Londra, Inghilterra, 2007).Il lavoro dell’artista brasiliano è presente in collezioni come V22 Collection e Constance Howard Resource and Research Centre in Textiles [CHRRCT] entrambe a Londra, Essex Collection of Latin America Art a Colchester (Inglaterra) e Kaunas Textile Bienale Collection a Kaunas (Lituânia).
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