Corsi di tecnico dello spettacolo live, tecnico del suono, Pro Tools e mixaggio
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio propone alcuni percorsi didattici, in collaborazione con Labella school, di Montelupo Fiorentino. Di seguito informazioni più dettagliate sui corsi.
Corso di tecnico dello spettacolo live organizzato dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio (diviso in due moduli, A e B)
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MODULO A: CORSO DI TECNICO DEL SUONO LIVE
10 lezioni da 3 ore ciascuna
Il corso fornisce tutti gli elementi e le conoscenze di base necessarie ad affrontare il lavoro di tecnico del suono nelle situazioni dal vivo, dai concerti al teatro. Partendo dalla spiegazione dei fenomeni fisici si arriverà a saper montare, gestire ed utilizzare al meglio un impianto di amplificazione e riproduzione del suono in ogni sua parte e a risolvere i principali problemi in totale sicurezza. Dalla scelta dei microfoni ai trucchi sull’equalizzazione, dal posizionamento dei diffusori all’eliminazione di un ronzio, si sperimenterà con esempi pratici e utilizzando strumentazione professionale.
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MODULO B: CORSO DI TECNICO LUCI
5 lezioni da 3 ore ciascuna
Il corso fornisce gli elementi e le conoscenze di base necessarie ad affrontare il lavoro di tecnico luci ed è rivolto a chi vuole capire meglio come si monta, gestisce ed utilizza un impianto di illuminazione per lo spettacolo. Saranno analizzate le problematiche legate all’elettricità, per poter lavorare in sicurezza, e tutte le principali attrezzature tecniche. Saranno sperimentate svariate soluzioni, utilizzando attrezzature professionali, per imparare a gestire dal proiettore alogeno del teatro al proiettore motorizzato. Saranno affrontate inoltre le basi dell’illuminotecnica.
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Calendario: i corsi saranno attivati solo con almeno 5 richieste di partecipazione.
Frequenza e orario: frequenza bisettimanale, in giorni feriali; orario: 20.00 - 23.00
Luogo: Tenuta Dello Scompiglio
Docenti: Paolo Morelli, Matteo Guasti, Alessandro Moscatelli
Costi:
corso di tecnico audio (modulo A): 500,00 euro
corso di tecnico luci (modulo B): 300,00 euro
entrambi i corsi (moduli A + B): 700,00 euro
Per le iscrizioni scarica il modulo
Tre proposte organizzate da Labella school
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CORSO DI TECNICO DEL SUONO
(indirizzato verso le basi del lavoro in studio) - 5 lezioni da 3 ore ciascuna
Il corso di tecnico del suono fornisce le conoscenze di base per il sound engineer, con prove pratiche di registrazione e mixaggio. Si analizzeranno i tipi di cavi e di segnali, gli strumenti che si utilizzano in studio (schede audio, microfoni, preamplificatori, compressori, mixer digitali ed analogici, sommatori) e le modalità con cui si svolge il lavoro di produzione in un contesto professionale, applicabile anche a situazioni di home recording.
L’obiettivo è quello di dare un’idea di come il tecnico del suono affronta nella realtà di tutti i giorni il lavoro di produzione.
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CORSO DI PRO TOOLS
4 lezioni da 3 ore ciascuna
Nel corso di Pro Tools si parte da una panoramica delle finestre e del sistema di gestione dei file audio, che è alla base di tutto, per poi analizzare e utilizzare gli strumenti di editing, punto di forza del software: i sistemi di quantizzazione (Beat-Detective e Elastic Audio), la struttura del mixer (il routing) e l’utilizzo di canali, aux send e plugins, shortcuts.
Il corso fornisce le basi per una conoscenza approfondita delle potenzialità di Protools, e dell’utilizzo corretto di tutte le sue parti.
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CORSO DI MIXAGGIO
4 lezioni da 3 ore ciascuna
Il corso di mixaggio è rivolto a tutti coloro che vogliono affrontare o approfondire le diverse fasi del mix che portano alla buona riuscita sonora di un brano musicale, partendo dai principi acustici e dalla struttura e impostazione del mixer, per arrivare alla gestione dei suoni utilizzando processori ed effetti hardware e software. Si acquisiranno le tecniche e le nozioni principali del mixaggio professionale, dall’impostazione corretta del mixer all’utilizzo di side-compression, trattamento della voce, dinamiche
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Calendario: i corsi saranno attivati solo con almeno 5 richieste di partecipazione.
Frequenza e orario: una volta a settimana, giorno feriale; orario: 20.00 - 23.00
Luogo: Tenuta Dello Scompiglio
Docenti: Matteo Guasti, Alessandro Moscatelli
Costi:
Tecnico del suono: 250,00 euro
Pro Tools: 200,00 euro
Mixaggio: 200,00 euro
Tutti e tre i corsi: 580 euro
Per le iscrizioni clicca qui
Tutti i corsi sono a numero chiuso e saranno organizzati nel rispetto delle norme anti-Covid, per assicurare il distanziamento tra le persone.
I corsi sono aperti a tutti, senza limiti di età, e si attiveranno al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti.
Per i corsi tecnico audio live, tecnico luci, tecnico del suono e Pro Tools non sono richieste particolari conoscenze pregresse o prerequisiti, mentre per il corso di mixaggio è richiesta minima conoscenza degli elementi base del suono.
INFO
Associazione Culturale Dello Scompiglio
via di Vorno 67, Vorno (Capannori)
tel. 0583 971475
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Labella school
Studio di registrazione | Etichetta
via del Lavoro, 1 - 50056 Montelupo F.no (FI)
www.labellastudio.it
Incontri d'Armonia
ACCADEMIA DELLO SCOMPIGLIO
Laboratori e workshop
ACCADEMIA DELLO SCOMPIGLIO
Seminari e corsi
2012
Trasversalità della critica
2009
Incontri d'Armonia
TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
8-29 MAGGIO 2009
Incontri d’Armonia
Con Alfredo Pirri si inaugura l’attività dell’Accademia Dello Scompiglio. Pirri sarà protagonista della nuova personale e sarà titolare del corso che dalla mostra personale prende avvio.
STUDI D’ARMONIA - NOTE DI ALFREDO PIRRI
Armonia
Col nome di armonia si indica il ramo della teoria musicale che studia la sovrapposizione“verticale” (simultanea) dei suoni, la loro reciproca concatenazione (accordi) e la
loro funzione all’interno della tonalità. Gli armonici sono frequenze che vanno ad incideresul contenuto armonico del suono e creano il “colore” (timbro). Essi sono diversi
in ogni strumento e ne caratterizzano il timbro.
Consonanza e dissonanza
Nel linguaggio ordinario con il termine consonanza (dal latino consonare, “suonare insieme”) si indica in genere un insieme di suoni eseguiti simultaneamente e tali per cui l’effetto complessivo risulti morbido e gradevole, mentre con il termine dissonanza, all’opposto, si indica un agglomerato di suoni dall’effetto aspro e stridente. I due termini possono anche indicare non l’insieme dei suoni, ma il loro effetto stesso; si parla, ad esempio, anche di dissonanza prodotta da un certo accordo.
Nel l’inguaggio tecnico della teoria musicale, e in particolare dell’armonia, le due parole hanno significati ben precisi, e anzi si può dire che la contrapposizione tra consonanza e dissonanza, insieme al principio della tonalità, rappresenta la base della teoria armonica occidentale. Trattenere nello stesso segno artistico Consonanza (lo stare insi me, in comunità) e Dissonanza (lo stare separati, da soli) è, per me, il compito principe dell’armonia e anche la sua urgente necessità. Dall’impatto (anche violento) di queste due forze, deriva ogni genere di ragionamento ecologista: sia quello interessato ad analizzarne le conseguenze bientali, sia l’altro chenriguarda la perfezione della forma artistica come luogo e palestra dello scontro, nonché dei suoi effetti visibili. In ambedue i casi è riconoscibile l’ideale di una bellezza al servizio dell’incontro fra le parti combinate in un movimento armonico e dinamico, cioè non fondato sulla semplice convivenza di fattori contrastanti bensì su una perfetta (quanto dolorosa) fusione di elementi contrapposti.
Eppure in questo incontro ideale, in questa estetica delle “società delle sfere di vetro”, la concordia può risultare un patto autoritario, ideato dall’esterno, umiliato dal reciproco controllo. Dall’essere radicale di questo rischio, prende forma la forza dirompente dell’opera d’arte con il suo bagaglio pieno di solitudine e comunanza, separazione e appartenenza. Le sfere si disperdono, ognuna rotolando in direzioni differenti, ma un ordine è ancora possibile, a patto che si accetti con fiducia le opere frammentarie che esse sanno proporre. Nella visione dell’arte (e del mondo) come processo per il raggiungimento di un fine supremo, dell’estetica al servizio della vita, infine del bello e del giusto vissuto con pienezza di spirito e di corpo, quindi di ogni “bellezza utopica” convivono fascino ed orrore. Mi ricordo di un viaggio fatto anni fa sul monte Verità: Julian Beck leggeva (per conto di Nam Jun Paik che lo riprendeva in video) il manifesto dell’anarchia nella casa che fu di Michael Bakunin. Durante la lettura “vedevo” fantasmi di uomini e donne muoversi danzanti nel bosco. Corpi nudi che desideravano diventare tutt’uno con la natura (allora) selvatica: erano i corpi dei primi nudisti che stavano contribuendo a dare vita al nazismo ed alla sua “utopia” della purezza fondata sull’identità di sangue e terra. L’arte dovrebbe mettere insieme solitudine e socialità, provocare un attrito fra le due cose per produrne energia: cosa farne di quest’energia creata, come e se applicarla a qualcosa, farne oppure no una forza motrice? Una solitudine in cui l’arte possa trovare il suo compimento senza sensi di colpa, che sappia parlare di un’armonia che non parta più dal generale ma dal particolare, dalla persona, dall’artista. Non parlo solo o tanto della solitudine personale, fisiologica di ogni essere vivente, ma di quella disciplinare per cui ci si muove, sì, dentro il dialogo fra generi e pratiche differenti, ma mantenendo il proprio carattere, il proprio ambito, uno specifico universo di rappresentazione. Quindi, un’apertura totale che però ri-approdi alle discipline invece di perdersi nell’indistinto
dell’estetica diffusa. Trasmettere l’energia prodotta è la sfida della “formazione”, perché si tratta di mettere in forma delle suggestioni e di rendere evidenti tutti quegli atti che rendono plausibile
una forma dandole diritto d’esistenza. In questo senso il - formare una forma - è un atto di responsabilità (quasi) civile: “quasi” perché, anche se nella civiltà la forma trova
ospitalità, essa non ne esaurisce il destino. Anzi, grazie alla dispersione, allo spreco, ad un sovrappiù di immagine e senso, l’arte si proietta (nello spazio e nel tempo)
fuori dal destino preordinato che ogni epoca cerca di assegnarle. Essa si mostra a noi attraverso un gesto sintetico, frutto dell’incontro fra differenti discipline e contemporaneamente
della rottura improvvisa di ogni relazione. Un gesto insieme avventuroso (libertino, dongiovannesco) e monogamo. Bisogna, avere (e dare) la possibilità di continuare a sperimentare e nello stesso momento parlare ad un pubblico ampio, popolare, che significa non interrompere neanche per un momento la rottura del linguaggio congiuntamente al suo essere per tutti,
per informazioni e materiale fotografico: adicorbetta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. skype: adicorbetta press www.adicorbetta.org t. +39 02 89053149 corso magenta 10 20123 Milano . Italia
Corsisti selezionati
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Angel Moya Garcia
Barbara GorettiEmiliano Zelada
Marco Raparelli
Katia Goldoni
Francesco Carone
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