Progetto
Dello Scompiglio è un giardino nel quale la natura, sempre in movimento, si sviluppa in dialogo con gli esseri umani e con le loro necessità e aneliti, fisici e spirituali di nutrirsi anche di bellezza e contenuti, di respirare, di giocare, di muoversi, di riposarsi, e anche di poter sbagliare.
In questo giardino, coltura e cultura, in continuo dialogo - dare e avere, percepire e agire - costituiscono un unico organismo nel quale ciascuna parte non ha senso senza le altre.
Come nell’essere umano.
Il nucleo principale della Tenuta Dello Scompiglio è un’area di 50 ettari. Situata nelle colline di Vorno, comprende un parco secolare con villa che sfuma in una vasta zona paesaggistica creando un unico grande giardino fino a raggiungere la corona del bosco, aree agricole ed alcune case coloniche rinnovate e che oggi ospitano artisti e collaboratori in residenza.
Tra i caseggiati dedicati alle attività Dello Scompiglio, ristrutturati secondo criteri di bioarchitettura, risparmio energetico e sostenibilità ambientale, ci sono lo SPE - Spazio Performatico ed Espositivo, la Cucina Dello Scompiglio e la Casa Quadrata che ospita gli uffici dell'Associazione Culturale e dell’Azienda Agricola, i locali di preparazione e conservazione delle produzioni ortofrutticole, la cantina Dello Scompiglio e la sala Feldenkrais®.
La Tenuta è stata per secoli una fattoria autosufficiente, coltivata soprattutto a oliveti, vigneti e frutteti. Per diversi decenni è stata abbandonata e la natura ha preso il sopravvento ricoprendo la superficie di rovi e pini. L’impronta umana influenza e struttura la natura, la quale, quando è lasciata a se stessa, riacquista il proprio dominio in maniera disordinata. Una volta che l’uomo s’intromette in un ecosistema, questo non può più ritrovare la propria autonomia. Per questo l’intento del Progetto Dello Scompiglio è di ripristinare un dialogo sia con l’ambiente attuale in tutti i suoi elementi naturali, paesaggistici e architettonici, che con la sua storia, cercando forme contemporanee d’interazione e di responsabilità. Una relazione d’interdipendenza, di scambio, di simbiosi e non di sfruttamento: un’interazione fra diversi organismi. L’essere umano con il proprio organismo, fra corporeità e sensi, vissuto e aneliti, condivide con altri esseri umani l’organismo dello spazio che li nutre, li riscalda, li consola. Il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico, le arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni contribuiscono a una ricerca di cultura.
Cecilia Bertoni
Idea generale
Dello Scompiglio è un giardino nel quale la natura, sempre in movimento, si sviluppa in dialogo con gli esseri umani e con le loro necessità e aneliti, fisici e spirituali di nutrirsi anche di bellezza e contenuti, di respirare, di giocare, di muoversi, di riposarsi, e anche di poter sbagliare.
In questo giardino, coltura e cultura, in continuo dialogo - dare e avere, percepire e agire - costituiscono un unico organismo nel quale ciascuna parte non ha senso senza le altre.
Come nell’essere umano.
Il nucleo principale della Tenuta Dello Scompiglio è un’area di 50 ettari. Situata nelle colline di Vorno, comprende un parco secolare con villa che sfuma in una vasta zona paesaggistica creando un unico grande giardino fino a raggiungere la corona del bosco, aree agricole ed alcune case coloniche rinnovate e che oggi ospitano artisti e collaboratori in residenza.
Tra i caseggiati dedicati alle attività Dello Scompiglio, ristrutturati secondo criteri di bioarchitettura, risparmio energetico e sostenibilità ambientale, ci sono lo SPE - Spazio Performatico ed Espositivo, la Cucina Dello Scompiglio e la Casa Quadrata che ospita gli uffici dell'Associazione Culturale e dell’Azienda Agricola, i locali di preparazione e conservazione delle produzioni ortofrutticole, la cantina Dello Scompiglio e la sala Feldenkrais®.
La Tenuta è stata per secoli una fattoria autosufficiente, coltivata soprattutto a oliveti, vigneti e frutteti. Per diversi decenni è stata abbandonata e la natura ha preso il sopravvento ricoprendo la superficie di rovi e pini. L’impronta umana influenza e struttura la natura, la quale, quando è lasciata a se stessa, riacquista il proprio dominio in maniera disordinata. Una volta che l’uomo s’intromette in un ecosistema, questo non può più ritrovare la propria autonomia. Per questo l’intento del Progetto Dello Scompiglio è di ripristinare un dialogo sia con l’ambiente attuale in tutti i suoi elementi naturali, paesaggistici e architettonici, che con la sua storia, cercando forme contemporanee d’interazione e di responsabilità. Una relazione d’interdipendenza, di scambio, di simbiosi e non di sfruttamento: un’interazione fra diversi organismi. L’essere umano con il proprio organismo, fra corporeità e sensi, vissuto e aneliti, condivide con altri esseri umani l’organismo dello spazio che li nutre, li riscalda, li consola. Il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico, le arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni contribuiscono a una ricerca di cultura.
Cecilia Bertoni
Solitamente si scrivono recensioni sugli edifici - siano essi nuovi o ristrutturati - al termine del loro completamento, una volta nati. Meno solitamente si descrivono edifici nel loro stato embrionale di progetto, quindi ancora da nascere. Insolitamente si tracciano delle riflessioni sulla costruzione in corso, in uno stato intermedio in-divenire, tra progetto e definitiva realizzazione. La particolarità del nuovo complesso denominato Spazio Performatico ed Espositivo ci autorizza a scrivere queste brevi note in itinere.
Particolare è infatti lo Spazio Performatico ed Espositivo come edificio inserito nel più vasto e complesso Progetto Dello Scompiglio. Questo prevede il recupero di edifici ed ambiente della tenuta in un nuovo intervento culturale di dialogo ed interazione degli elementi. L'edificio in corso di recupero - che sarà adibito a teatro e galleria d'arte - è il fulcro di questo microcosmo, corpus centrale di una rinnovata e moderna idea di mecenatismo culturale, per la quale spazi aperti - il territorio nel suo genere più variegato - e spazi chiusi - gli edifici con le loro varie destinazioni - dialogano armoniosamente come in una piccola città ideale di rinascimentale memoria.
Particolare è anche l'operazione specifica d'intervento di recupero dell'edificio esistente da destinarsi a SPE: un insieme di piccoli corpi di fabbrica succedutisi nel tempo e cresciuti in maniera disomogenea, caratterizzati da una torretta posta circa a metà della lunga costruzione; questi spazi saranno recuperati conservando la loro identità esterna e adeguandoli internamente in un unico organismo omogeneo con le nuove destinazioni. Il progetto prevede il recupero dell'antico corpus degli annessi agricoli da trasformare in Spazio Performatico (danza, teatro, concerti) e la realizzazione di un nuovo volume completamente interrato ricavato nelle viscere dello scompiglio, da destinarsi a Spazio Espositivo (per le arti visive). L'idea progettuale prevede e tiene conto anche della versatilità degli spazi, con un eventuale "capovolgimento" delle attività. Lo Spazio Performatico sarà ubicato nella zona ovest del nuovo complesso, avrà una capienza di 120 posti, e sarà corredato oltre che da un moderno palco e macchina scenica, da tutti gli spazi tipici di questa attività (foyer, sala prove, camerini, servizi vari).
Lo Spazio Espositivo sarà invece composto da un insieme di sale di diversa capienza, a doppio volume, dotate anche queste di spazi a supporto dell'attività (libreria, servizi, magazzini, spazi tecnici). Il complesso prevederà infine una serie di servizi che vanno dalle residenze per gli artisti ai laboratori teatrali, ai servizi e quant'altro, con un grado di definizione qualitativa, sia tecnica che estetica, al pari degli altri interventi realizzati allo Scompiglio. Come tutti gli altri edifici ristrutturati della tenuta, anche allo SPE si presterà uguale attenzione per realizzare spazi con materiali compatibili alla bioarchitettura, nel rispetto dell'ambiente; cosi come la politica della tenuta, basata su un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse, realizzerà l'impianto di raffreddamento e riscaldamento tramite sonde geotermiche, capaci di sfruttare la risorsa naturale del calore della terra.
E fino a qui, anche se non cosi banalmente scontato, tutto nella norma.
Quello che voglio invece raccontarvi ora, e che aggiunge eccezionalità alla particolarità dello SPE, è la costruzione di un'architettura effimera ideata per realizzare la nuova struttura interrata; un'architettura tecnologica fatta di materiali grezzi e semplici applicati ad un'idea antica quanto perduta, riproposta in maniera semplice e saggia, e che una volta terminata, scomparirà nello smontaggio di questa fase del cantiere per dare luce, finalmente, alla nuova struttura. Teatro, spettacolo, esposizione, sono parole sempre associate nell'immaginario collettivo a qualcosa di sfuggevole, effimero, limitato alla breve durata della performance rappresentativa. Il concetto di un'architettura intrinseca e realizzata appositamente per fare nascere una nuova architettura, come una scatola nella scatola, si presta perfettamente a descrivere questo stato intermedio del cantiere, ad illustrare una fase che, una volta terminata, sarà completamente perduta per i nostri occhi, ma fondamentale per arrivare al risultato finale.
Il carattere particolare infatti dell'intervento è stato quello di ricavare lo spazio dello Spazio Espositivo interrato mantenendo in essere l'edifico soprastante: un vincolo ambientale obbligava infatti a mantenere l'involucro murario perimetrale. E' stato quindi progettato ed eseguito un sistema costituito da pali conficcati nel terreno e collegati sulle testate fuori terra da cordoli in cemento armato, realizzando un reticolo di palafitte capace di sostenere i muri dell'edificio esistente. Una volta terminata questa struttura nascosta nelle viscere della terra, è iniziato lo scavo e la lenta messa alla luce della maglia strutturale, cavando a strati la terra attorno le palificate fino ad arrivare alla quota di imposta della nuova platea dell'edificio. Si è visto allora il vecchio edificio sospeso nell'aria, sostenuto solamente da una serie molteplice di pali d'acciaio, a costituire una cattedrale con navate composte da colonne filiformi e slanciate verso l'alto. Uno spazio povero e costituito di materiali grezzi, non finiti, come l'acciaio, il cemento armato, le terre e le roccie di scavo come pareti della grande vasca. Da qui si è ripartiti per realizzare il nuovo involucro in cemento armato, composto da elementi strutturali quali platea, setti, pilastri, travi e solai. Questi elementi, una volta completati, sosterranno l'edificio esistente in maniera permanente, disattivando l'uso della struttura provvisoria di sostegno. Ora, mentre scrivo queste righe, grosse lame d'acciaio stanno tagliando cordoli e pali, ed un'enorme gru solleva e sfila dall'alto questi importanti sostegni.
Scendendo dalla collina che domina la Tenuta, lo sguardo spazia sull'orizzonte, colpito dallo skiline nitido e perfetto, nella sua naturalezza, delle alpi Apuane. Avvicinandoci all'area che delimita il cantiere dello SPE e abbassando leggermente lo sguardo, possiamo ammirare la torretta del futuro Spazio Performatico, presenza silente del trapasso e della trasformazione dell'edificio. Nel suo manifestarsi semplice ed eretto, il segno architettonico di questo volume aspetta imperterrito il suo definitivo completamento. Un piccolo teatro nasce dalle viscere della terra.
architetto Marco Guzzon
direttore dei lavori
collaborazioni esterne
Architettura
Caturegli Formica architetti associati
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Antonio Meschi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ingegneria
Studio Techné
Direzione tecnica
Ing. Massimo Bottega
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Direzione operativa
Ing. Serena Barbuti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Direzione lavori
Ing. Francesco Simonetti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Negli interventi di riqualificazione bio-energetica della Tenuta Dello Scompiglio si è cercato di raggiungere i moderni standard di comfort termico, acustico e visivo tenendo presente che gli antichi complessi monumentali hanno per secoli assolto alla loro funzione senza il supporto di energia da fonte fossile. Il processo progettuale ha considerato le caratteristiche e i requisiti dei singoli edifici inseriti in uncontesto complessivo, mettendo in particolare evidenza la globalità delle risorse energetiche disponibili.
La ristrutturazione degli edifici è stata sviluppata valorizzando la specificità di ciascuno, attraverso lo studio dettagliato di materiali e tecniche costruttive, e attraverso la progettazione di interventi diversificati e ottimizzati in considerazione delle caratteristiche del fabbricato esistente, della successiva destinazione d’uso e del grado di vincolo di tutela su di esso presente.
Per creare spazi di vita riducendo al massimo l’impatto sull’ambiente dell’intervento e della gestione degli edifici, il Progetto energetico della Tenuta Dello Scompiglio ha valorizzato tutte le risorse rinnovabili disponibili in loco: sole, acqua, terra, legno. L’energia solare è impegnata per la produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici, l’acqua per gli impianti idrosanitari e per il raffrescamento estivo, il legno come biomassa per il riscaldamento, la terra per l’impianto geotermico dello Spazio Performatico ed Espositivo.
collaborazioni esterne
Architettura
Caturegli Formica architetti associati
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Antonio Meschi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ingegneria
Studio Techné
Direzione tecnica
Ing. Massimo Bottega
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Direzione operativa
Ing. Serena Barbuti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Direzione lavori
Ing. Francesco Simonetti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il tema del Progetto Dello Scompiglio, iniziato nel 2003 prevede il recupero di tutti i fabbricati presenti all’interno della Tenuta a fini abitativi e per ospitare le attività dell’Associazione Culturale e dell’Azienda Agricola: spazio performatico, spazi espositivi, sale prove, residenze per artisti, uffici, annessi agricoli e l’attività di ristorazione della Cucina Dello Scompiglio.
Le procedure seguite sono state quelle dell’alto artigianato basato su una strettissima collaborazione tra committenza-progettisti-maestranze, il cui risultato finale mira ad essere la soddisfazione umana e professionale di tutte le persone che hanno lavorato alla realizzazione del programma. Nella versione finale, la ricchezza progettuale e storica del manufatto è stata evidenziata anche solo con alcune delle sue stratificazioni, e la fruizione degli edifici diventa la chiave per scoprire mano a mano il lavoro che sottende la loro riqualificazione.
collaborazioni esterne
Architettura
Caturegli Formica architetti associati
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Antonio Meschi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ingegneria
Studio Techné
Direzione tecnica
Ing. Massimo Bottega
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Direzione operativa
Ing. Serena Barbuti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Direzione lavori
Ing. Francesco Simonetti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CUCINA +39 338 6118730
ASSOCIAZIONE CULTURALE +39 0583 971475
SPE +39 0583 971125
LANDandFOREST +39 338 7884066